La "manina" dello sberleffo a Draghi ha le ore contate. Polizia in campo al ministero, chi è e cosa rischia
Ha le ore contate il dipendente del ministero dei Trasporti che con la sua «manina» ha commentato il Pnrr e il lavoro del governo. Per lo sberleffo al testo sui contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza è scesa in campo infatti la Polizia Postale. Gli agenti specializzati nella lotta ai crimini informatici sono sulle tracce del lavoratore del dicastero delle Infrastrutture per dargli un nome e cognome e potergli così contestare il grave gesto che ha commesso nei confronti delle istituzioni.
Video su questo argomento Franco BechisL'incredibile scherzo al ministero che sconfessa Draghi: Pnrr da vergogna, provoca l'ulcera
È stato Il Tempo sabato scorso a pubblicare per primo la notizia dello «scherzo», ripreso ieri anche dal quotidiano Libero e dal Corriere.it, che ha messo in imbarazzo allo stesso ministro Enrico Giovannini. «Una manina ha deciso di commentare più che duramente il Pnrr e il lavoro fatto dal governo di Mario Draghi. Sul sito del Ministero dei Trasporti è presente un documento ufficiale che parla in questi termini del Pnrr: "Visto che nessuno dei ministri si è vergognato a firmare una simile legge, noi ci vergogniamo di pubblicare l'Allegato e ci limitiamo a pubblicare il testo coordinato (già più che sufficiente a provocare ulcere gastriche nei lettori)"».
Il documento digitale originale era stato creato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato lo scorso luglio. Dopo due mesi è stato caricato sul sito del dicastero. Solo dopo la scoperta del nostro quotidiano, il file è stato cancellato e contemporaneamente sono stati subito allertati gli agenti della Polizia Postale per scoprire chi è stato a farsi beffa e a criticare l'operato del governo. Gli investigatori hanno già escluso che si sia trattato di un attacco compiuto da un hacker. Anzi. Hanno subito puntato le indagini verso un dipendente interno al ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile.
Questo perché lo «scherzo» sarebbe stato caricato usando i sistemi informatici dello stesso dicastero e inserendo credenziali ufficiali. La «manina» del lavoratore che ha deciso di lasciare il commento potrebbe avere dunque le ore contate. Oltre a una denuncia da parte degli investigatori della Postale, non è escluso che il dipendente possa subire una sanzione disciplinare che potrebbe prevedere fino al licenziamento.