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In Italia l'incubo della "pandemia B". Cosa cambia per green pass, vaccino e mascherine all'aperto

Andrea Capello
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Dal ripristino dell’obbligo della mascherina all’aperto fino all’accorciamento della durata del Green pass, passando per l’estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie di lavoratori a contatto con il pubblico e ai tamponi per assistere ad eventi particolarmente affollati, anche se vaccinati.

 

Sono tante le misure che la cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi per il prossimo 23 dicembre dovrà valutare. Una cosa è certa: una stretta ci sarà. A deciderne la portata saranno gli ultimi dati relativi alla diffusione della variante Omicron. È la minaccia che ha scombinato i piani. Per ora gli esperti sanno dire con certezza che è molto più contagiosa, e a dimostrarlo con i fatti c’è l’impennata di casi che si registra in vari Paesi, dal Regno Unito agli Usa all’Europa. Nessuno si sbilancia invece sulla sua gravità. «Se "buca" il vaccino è praticamente un altro virus, e allora tutto può cambiare, anche questo green pass potrebbe non bastare più», avverte Guido Rasi, consulente per la campagna vaccinale del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Secondo l’ex direttore dell’Ema alcune regioni d’Italia potrebbero presto essere vicine alla zona arancione perché «il contagio sale e le terapie intensive potrebbero riempirsi rapidamente». A tal proposito una circolare del ministero della Salute alle Regioni sollecita un «rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica» definita «acuta e caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus». Un invito ad allacciare le cinture e prepararsi all’impatto.

 

I casi in Italia infatti continuano a mantenersi elevati. Nelle ultime 24 ore ne sono stati rilevati 24.259 con 97 decessi e un tasso di positività del 4,3%. Cresce pure la pressione sugli ospedali dove si registrano un saldo di +150 ricoveri e +13 terapie intensive. A livello locale il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, invita a «non lanciare un allarme dopo l’altro» chiedendo a tutti di utilizzare «buonsenso». Nel Lazio intanto si prepara un’ordinanza per l’obbligo di mascherine all’aperto su tutto il territorio regionale mentre il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per ora, è attendista. «Non mi sembra che sia una misura così fondamentale, tenuto conto che molti sindaci di grossi capoluoghi l’hanno già adottata», spiega.

Più nette le scelte di Vincenzo De Luca. Vista la crescita «abnorme» dei contagi nelle ultime tre settimane in Campania vengono vietate feste ed eventi in sale da ballo, discoteche e locali al chiuso. Rimarrà consentito svolgere eventi con posti a sedere preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina.

 

Una situazione fluida e da monitorare in questi giorni pre-natalizi dove la maggioranza sarà chiamata a fare sintesi e prendere decisioni difficili. «Dobbiamo fare scelte nei prossimi giorni che evitino i lockdown che altri Paesi hanno fatto - il pensiero del segretario del Pd, Enrico Letta - condividiamo l’atteggiamento di massima prudenza che il governo ha deciso di assumere». 

Dall’opposizione va all’attacco Giorgia Meloni che ironizza «sull’ennesima giravolta del ’governo dei migliorì». L’accusa all’esecutivo è quella di «procedere a tentoni e non avere in mente una reale strategia per affrontare il covid».

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