Obbligo di mascherina, Zingaretti pronto a firmare. Boom di Omicron nel Lazio
Sarà un Natale «mascherinato» anche nella Regione Lazio. Per cercare di contenere il crescente numero di nuovi contagi, che negli ultimi giorni è costantemente sopra quota duemila casi quotidiani, è pronta per essere firmata l'ordinanza regionale per il ritorno all'obbligo del dispositivo di protezione individuale anche all'aperto. Potrebbe entrare in vigore sin da domani o, al più tardi, da giovedì 23: la data è ancora oggetto di confronto da parte del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, con i tecnici dell'assessorato alla Sanità. Ma la decisione, ormai, è presa, «vista la curva dei contagi. Si tratta di una misura precauzionale, a prescindere quindi dal cambio di colore», ha dichiarato Zingaretti.
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Ma il governatore laziale è stato anticipato proprio ieri dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, che ha già firmato un'ordinanza contingibile e urgente in cui è stabilito «l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie aeree all'aperto nel periodo natalizio, nell'ambito delle misure urgenti e necessarie al fine di contenere e gestire la diffusione del COVID-19». Per il primo cittadino del capoluogo ciociaro, infatti, «occorre adottare, anche in zona bianca, ulteriori misure di prevenzione nel periodo antecedente e successivo alle festività natalizie allo scopo di prevenire ogni ulteriore evoluzione negativa del quadro pandemico nel territorio comunale. Per questo motivo, è fatto obbligo di indossare nei luoghi pubblici all'aperto, segnatamente strade, piazze, parchi e giardini rientranti nel territorio comunale di Frosinone, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, dalle ore 00,01 di domenica 19 dicembre 2021 alle ore 24.00 di venerdì 31 dicembre».
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Una misura che invece il neo-sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aveva già adottato due settimane fa, però limitatamente «in alcune strade e piazze del centro, e nelle tradizionali vie dello shopping» (con relative multe per i trasgressori da 400 a 1000 euro). Anche perché quasi il 10 per cento dei casi della temuta variante Omicron registrati in Italia sono stati finora localizzati nel Lazio: 8 su 84. Una Regione a cui l'ultimo report ministeriale assegna una stima di Rt puntuale di 1.01 con una «classificazione complessiva di rischio moderata», ma con i due tassi d'occupazione dei degenti-Covid nei reparti d'area medica (13%) e di Terapia intensiva (12%) superiori alle rispettive medie nazionali (12 e 11%).