parlare chiaro
Non ci rovinate il Natale dopo due anni di sofferenza. Basta incertezza, cittadini esasperati
Ma quanto deve durare questa sofferenza? Con gli allarmi di Mario Draghi siamo costretti sempre a temere il peggio, misure anti Covid a ripetizione e ora rischiamo persino di intossicarci il Natale e tutte le festività. Se il premier convoca la spettrale cabina di regia per il 23 dicembre, la mano corre a ogni amuleto possibile. Se hai prenotato un locale, se hai deciso di festeggiare come da tempo sognavi, ecco che arriva il premier ad avvisarti con la riunione «decisiva». E chissà quante ce ne sono state in due anni... Magari non sarà presa la misura temuta - che so, il lockdown - per Natale e Santo Stefano, ma prepariamoci stavolta a subire il Capodanno con restrizioni che non ci aspettavamo. Ed è questo l'aspetto più triste.
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Siamo presi quasi all'insaputa e non sembra finire mai. Rispettosi come tutti delle regole che ci hanno imposto finora, vorremmo solo sapere con un pochino di anticipo quello che ci stanno cucinando al governo. Ogni settimana, ogni mese e pure ogni festività il gioco infernale è più uno. Si aumenta sempre la posta che ci fa finire nella depressione. Dal distanziamento all'igienizzazione delle mani; dalla mascherina al tampone; dal lockdown all'Italia a colori; dal vaccino pluridose al green pass a gradualità variabile; l'obbligatorietà da una categoria all'altra; non riusciamo più a capire se stiamo facendo bene o no. Perché sembra sempre più carente l'assicurazione sull'efficacia dei vaccini; la colpa - ci dicono - è delle varianti che proliferano. Ora è il turno di Omicron, questa maledetta che ci è piombata in casa dal Sudafrica senza nemmeno bussare. E la soluzione ce la scodelleranno in cabina di regia, dicono i bene informati, che poi sono sempre gli stessi che ci raccontano una cosa che poi smentiscono puntualmente il giorno dopo. Presidente Draghi, che senso ha aspettare il 23? Se avete già la sensazione che i dati sballano, diteci subito che volete fare. Anche perché rischia di apparire fuori luogo convocare la conferenza stampa di fine anno il 22 dicembre, per poi dare le notizie più importanti il giorno successivo.
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Almeno a Natale abbiamo bisogno di un po' di serenità e non di colpi di scena. Noi non crediamo che la convocazione di 23 dicembre della cabina di regia anti Covid sia semplicemente una modalità per lo scambio di auguri natalizi. Ed ecco perché invochiamo prudenza nell'adozione di nuove misure. Avvertiamo sempre più esasperazione tra i cittadini. E il governo farebbe bene a non sottovalutarla. Proprio perché gli italiani stanno mostrando da due anni tanta responsabilità, i sacrifici che vengono imposti vanno calati dall'alto con accortezza e non con atti d'imperio. La variante peggiore sarebbe quella popolare... Mascherine all'aperto; green pass a scadenza meno lontana; misure nuove per accedere a feste ed eventi; e chissà quale nuova forma di lockdown non aiuterebbero la comprensione dei cittadini se non con adeguate motivazioni. Ci è stato raccontato che Omicron contagia ma non è letale: è cambiato qualcosa?