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Scontro Macron-Draghi sui tamponi anti-Covid: noi agiamo da europei, qualcuno va contro la libertà

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Clima teso tra leader europei riguardo la mancata gestione comune sul Covid e in particolare sulla variante Omicron, ormai esplosa nel continente. Ad andare contro la decisione di Mario Draghi di obbligare anche i vaccinati che arrivano dall’estero ad esibire un tampone negativo per entrare in Italia sono arrivate le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che ha parlato in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo: “Non prevediamo di imporre dei test in seno all’Ue, perché teniamo al buon funzionamento del nostro spazio comune e perché, dal momento in cui una variante è presente in questo o quel Paese dell’Ue, si diffonde molto rapidamente negli altri. La maggioranza dei movimenti viene fatta dai transfrontalieri che sono esenti da questa misura. Non metteremo dei test Pcr nei confronti di altri Paesi Ue, li imporremo per i Paesi terzi una volta che siano classificati nelle categorie che li richiedono. La libertà - attacca il presidente della Francia - di circolazione deve essere protetta”.

 

 

Il premier Draghi al Consiglio europeo ha comunque difeso la scelta italiana su tamponi e quarantene per chi entra in Italia, ma i leader riuniti a Bruxelles hanno chiesto alla Commissione che le eventuali nuove restrizioni non siano sproporzionate e tutelino il mercato. Macron è tornato sull’argomento volendo sottolineare la propria posizione su Twitter: “Di fronte alle varianti del virus, dobbiamo continuare ad agire come europei. Le persone che sono state vaccinate non dovranno sostenere test per viaggiare tra i paesi membri dell’Unione europea”.

 

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