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Otto e mezzo, Luca Richeldi spegne i facili entusiasmi sulla variante Omicron: così si riempiranno gli ospedali

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Variante Omicron e la nuova pillola di Pfizer contro il Covid. Nella puntata del 17 dicembre di Otto e mezzo, programma di La7 condotto da Lilli Gruber, è ospite Luca Richeldi, Direttore di Pneumologia del Policlinico Universitario A.Gemelli di Roma, che in primis analizza le caratteristiche della mutazione del Coronavirus, che si appresta ad essere dominante nel mondo: “È una variante che è stata identificata tre settimane fa dall’altra parte del mondo. È una notizia buona perché vuol dire che le notizie circolano e vengono condivise, ma anche meno buona perché ovviamente non possiamo sapere come si sta comportando e si comporterà. In Sudafrica hanno meno del 5% di popolazione sopra i 65 anni, da noi sono più del 25%, le notizie riferite sugli scenari sudafricani sono scarsamente adattabili su quello che potrebbe succedere da noi. Le notizie che giungono sono relativamente confortanti, indicano che è più trasmissibile ma meno letale, o comunque non più letale di Delta. Comunque - sottolinea con forza il professore - da tenere in considerazione, perché un incremento straordinario dei casi metterebbe sotto pressione gli ospedali. Uno studio dell’università di Hong Kong che è sotto revisione pare dimostrare che questa variante sia più penetrante sulle vie aree superiori e questo spiega perché ci sono più contagi ma meno polmoniti”.

 

 

C’è ancora incertezza anche sul farmaco di Pfizer: “È chiaro che i vaccini servivano a tenere le persone fuori dagli ospedali, poi con questa variante nuova è ulteriormente cambiato lo scenario, c'è stato un movimento rapido delle conoscenze. Questo farmaco sarà certamente un'altra arma. Importante è però sottolineare il fatto che i farmaci non saranno sostitutivi dei vaccini. Ci basiamo ancora sulla comunicazione dei produttori, non abbiamo ancora dati e stando alle prime informazioni, riduce il rischio di sviluppare la malattia grave del 90 per cento e lo riduce anche con la Omicron”.

 

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