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Omicidio Cerciello, Storace denuncia "l'assurdo processo per la foto di un assassino"

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Il carabiniere che scattò la foto a Natale Hjorth bendato dopo l'omicidio di Mario Cerciello Rega andrà a processo. Un fatto assurdo secondo il vicedirettore de Il Tempo Francesco Storace. "'Arrecava a Natale Hjorth un danno ingiusto': ma povero ergastolano. Andate a raccontarlo alla vedova di Mario Cerciello Rega, il carabiniere assassinato a coltellate a Roma da quei due americani senza testa", scrive Storace sul sito 7 Colli, che aggiunge: "Certo, non si fa, non è bello fotografare un criminale bendato e metterlo alla berlina in una chat di whatsapp con 18 partecipanti. 18, non mille. Eppure, quell’altro carabiniere che ha osato postare la fotografia dovrà andare a processo. Che indubbiamente è meglio del cimitero". 

Per il vicedirettore de Il Tempo "è davvero ridicolo. La privacy violata. Natale Hjorth ne sarà rimasto orrendamente turbato e in cella non fa altro che pensarci. Ma vi pare normale tutto questo? Spenderemo altri soldi nostri per chi è venuto dall’America a massacrare un carabiniere che stava facendo solo il suo dovere. Anzi no, i processi saranno due. Perché davanti ad un giudice diversoandrà anche un altro carabiniere, quello che ha bendato Natale Hjorth: l’accusa nei confronti del militare è quella di misura di rigore non consentita dalla legge. E davvero una persona normale esplode. Perché non si capisce più la logica. In quelle ore i due assassini venivano acciuffati e portati in caserma. È facile immaginare la concitazione del momento, e che cosa possa essere accaduto. Fatto sta che ci si preoccupa tanto se un assassino è stato bendato per qualche minuto e se un altro carabiniere ne ha mostrato la foto a suoi pochi colleghi in chat. Chi ha buona memoria ricorderà quando a Palermo fu portato in caserma dopo l’arresto il mafioso Giovanni Brusca, l’assassino di Giovanni Falcone, di sua moglie e della scorta nell’orrenda strage di Capaci. Tutti assistemmo all’esultanza degli agenti nel cortile della questura del capoluogo siciliano. Andavano processati anche loro? A volte la giustizia è davvero incomprensibile. Certo, non si deve mancare di riguardo ad una persona perché detenuta. Ma ci vuole anche senso della misura, magari a chi ha fatto quella fotografia e all’altro che l’ha diffusa bastava una ramanzina dei superiori. Ma che si debbano perdere tempo e soldi per due processi pare davvero fuori dal mondo".

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