rimborsi fasulli
Spese gonfiate al Festival di Sanremo, dipendenti Rai sotto processo
Tra un mese e mezzo si alzerà il sipario al teatro Ariston per il Festival di Sanremo 2022. Un evento atteso da milioni di italiani appassionati di musica. Ma non solo. Anche da chi ogni anno lavora per raccontare ciò che accade davanti e dietro le quinte del Festival. Un lavoro che però, secondo i magistrati romani, non sarebbe stato portato avanti negli anni nel rispetto della legge. Il motivo? Alcuni dipendenti Rai avrebbero, in base alle indagini dei pm capitolini, approfittato dell’evento per mettersi in tasca soldi in maniera non legale. Come? Gonfiando le spese sostenute per lavorare a Sanremo. Nel mirino degli inquirenti romani sono infatti finiti alcuni lavoratori della Rai, che avrebbero presentato a viale Mazzini scontrini fasulli. Per questo motivo cinque persone sono state rinviate a giudizio dalla procura di Roma, mentre altri quattro imputati sono stati invece assolti.
Al centro dell’indagine della Guardia di Finanza, soprattutto i rimborsi richiesti da dipendenti e tecnici della Rai per i soggiorni negli alberghi. L’inchiesta ruoterebbe intorno a un hotel a Sanremo, dal quale sarebbe partita l’inchiesta sui presunti «furbetti degli scontrini». Il titolare della struttura alberghiera, infatti, avrebbe emesso fatture sospette dando così la possibilità ai dipendenti Rai di presentare all’azienda richieste di rimborso gonfiate. Il tutto è stato scoperto nel 2016 dai finanzieri, che hanno compiuto un controllo fiscale. Al centro dell’indagine, le spese per le camere prenotate per il Festival e per la festa dei carri fioriti. All’inizio dell’inchiesta erano decine le persone finite sotto la lente degli inquirenti, ma alla fine gli imputati finiti alla sbarra sono stati cinque. Si trattava di tecnici, autori e dipendenti dell’azienda pubblica. «Il dipenente Rai ha presentato agli uffici preposti...fatture per il rimborso, inducendo in errore l’ente pubblico che ne rimborsava l’importo procurandosi un ingiusto profitto (ad esempio ndr.) di 3.530 euro con danno per la Rai».
Non sarà comunque più Tim lo sponsor pubblicitario del Festival di Sanremo. La società, che ha avuto cambiamenti al vertice, secondo quanto confermato da fonti Rai, ha deciso di sfilarsi. Ma le stesse fonti spiegano che il mercato pubblicitario è in fermento e che non mancano altri sponsor possibili, tra questi potrebbero esserci Wind e Ferrero.