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Bufera sanità, arrestato il direttore generale del Policlinico di Foggia: "Appalti truccati"

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Sanità pugliese nella bufera. Il direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, è stato arrestato nell’ambito di una indagine della procura foggiana su presunti appalti truccati. L’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza riguarderebbe presunte irregolarità nella gestione della sanità nella provincia. Tra le gare al centro dell’attenzione degli inquirenti anche quella dell’elisoccorso per il trasporto degli organi per i trapianti. Dattoli ha ottenuto gli arresti domiciliari.

 

Oltre a Dattoli sono stati arrestati il medico in pensione Antonio Apicella, la dirigente della Asl di Foggia Rita Acquaviva, il dirigente del policlinico Costantino Quartucci e gli imprenditori Roberto Pucillo e la figlia Roberta Valentina titolari dell’Alidaunia, compagnia di elicotteri. I sei hanno ottenuto gli arresti domiciliari. Le indagini sono state eseguite dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo Pef di Bari - con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia.

 

Le attività investigative hanno consentito di scoprire la presunta «manipolazione» di due gare di appalto bandite da Enti pubblici foggiani operanti nel campo della sanità. La prima riguarda l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario, gara bandita il 30 gennaio del 2020 dall’Asl di Foggia, per un impegno di spesa pari a 36.600.000 euro per il primo quinquennio e 29.800.000 euro per l’eventuale proroga contrattuale opzionale.

La seconda gara è relativa all’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi - bandita il 19 febbraio del 2019 dagli Ospedali Riuniti di Foggia, per un impegno di spesa pari a 2.642.494 euro per il primo quadriennio, estendibile - in caso di proroga - fino a 4.622.494 euro.

 

In base all’ipotesi accusatoria, i vertici, nella figura di Dattoli, Direttore generale del Policlinico di Foggia e i rappresentanti ufficiali - il responsabile unico del procedimento Rita Aquaviva e il presidente della commissione di gara Costantino Quartuccio degli enti pubblici committenti avrebbero creato con i referenti - Roberto Pucillo e la figlia - una s.r.l. attiva nel settore del trasporto aereo, la Alidaunia, per lo più - sempre secondo le accuse - con l’intermediazione del medico in pensione Antonio Apicella, una «corsia parallela riservata» volta a rendere quest’ultima la società «predestinata» ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti. Con ciò suggellando un’alleanza «contro natura», la quale - pur non sfociando in una decisione favorevole ai «predestinati» - avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare «attenzionate».

Nello specifico, i referenti della s.r.l. foggiana in relazione alla gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario bandita dall’Asl di Foggia sarebbero stati i «ghost writers» del capitolato speciale e del disciplinare di gara, avendone materialmente curato la predisposizione nei locali aziendali, peraltro, anche con la presenza del R.U.P. della procedura di gara, fino a quel momento ignaro dei contenuti dei predetti atti. Inoltre, gli stessi referenti della società dauna - nell’ambito della gara per l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica bandita dagli Ospedali Riuniti di Foggia - si sarebbero adoperati, dapprima, per far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, intervenendo anche nella definizione della tabella dei punteggi qualitativi poi, si sarebbero attivati per garantire a quest’ultima l’accesso al «carteggio separato» tra gli OO.RR. di Foggia e la società concorrente risultata provvisoriamente aggiudicataria (ma con offerta economica ritenuta anomala e, pertanto, in fase di verifica) onde procedere alla stesura di osservazioni e controdeduzioni suscettibili di essere recepite dal medesimo Ente Pubblico.

La «manipolazione» dei citati appalti è stata ricostruita dalle Fiamme Gialle baresi, in particolare, mediante l’incrocio delle evidenze investigative rivenienti dalle attività di intercettazione tecnica con i contenuti dei files - già oggetto di condivisione tra i referenti della s.r.l. e degli Enti pubblici committenti - estrapolati dai vari supporti informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni locali e domiciliari effettuate, su disposizione di questa Procura della Repubblica, nel febbraio 2020. 

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