il report ufficiale
Vaccino, a cinque mesi dalla seconda dose crolla la protezione. L’Iss avverte: calo fino al 39%
Nuovi dati dell’Istituto Superiore di Sanità lanciano l’allarme sulla protezione dal Covid. «Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% a 39%», è il dato che emerge nel report settimanale esteso sull’andamento epidemiologico. «Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia nei vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi - sottolinea il rapporto - è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’84% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi». L’efficacia nel prevenire la diagnosi e casi di malattia severa «sale rispettivamente al 77% e al 93% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva-booster».
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Dalla seconda decade di ottobre si osserva un aumento dell’incidenza nelle fasce di età 0-9 e 10-19 che nell’ultima settimana ha raggiunto valori superiori a 250 casi per 100.000 abitanti per la fascia di età 0-9 anni, sebbene il dato sia ancora da consolidare. Analizzando la variazione dell’incidenza a 7 e 14 giorni, si conferma il maggiore aumento delle diagnosi di Covid-19 nella popolazione di 0-19 anni, verosimilmente dovuta anche alla maggiore attività di screening nelle scuole. Un forte aumento dell’incidenza a 14 giorni è osservato anche in corrispondenza delle altre fasce di età, ad esclusione degli over80. Il rischio di decesso di un non vaccinato è 16,6 volte maggiore rispetto a un vaccinato con dose booster, 11,1 volte maggiore a un vaccinato da meno di 5 mesi, 6,9 volte maggiore a un vaccinato da più di 5 mesi.
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Nel periodo compreso tra il 22 novembre e il 5 dicembre, nella popolazione 0-19 anni in Italia sono stati segnalati 48.503 nuovi casi, di cui 167 ospedalizzati e 2 ricoverati in terapia intensiva. Nell’ultima settimana si osserva «un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età; in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni, attualmente non eleggibile per la vaccinazione e che mostra un’incidenza più elevata rispetto alle altre fasce d’età». Si osserva inoltre, nelle ultime settimane, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia sotto i tre anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti), mentre nelle altre fasce di età risulta stabile.