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"Un bambino su settemila in terapia intensiva per Covid". La campagna dell'Iss per convincere al vaccino

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Vaccinate i vostri figli, perché rischiano comunque di finire in terapia intensiva per colpa del Covid. E' l'allarme che arriva dall'Istituto superiore di sanità per convincere i genitori a vaccinare i bambini. La campagna pediatrica di vaccinazione, infatti, parte il 16 dicembre. "Seppure in misura minore rispetto all’adulto - scrive l'Iss - anche nell’età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva". Questa indicazione è inserita dall’Istituto superiore di sanità nell’approfondimento pubblicato sul sito "Vaccinazione anti Covid ai bambini: cosa sapere". Un modo per rispondere a tutti i dubbi e sfatare le più comuni fake news.

 

 

 

"Anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito ’long Covid’, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo", scrive ancora ll’ Iss.

 

 

 

Inoltre, tra le faq che riguarda la vaccinazione anti-Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni l'Iss spiega ancora quali sono le principali fake news, le notizie a cui non prestare affidamento: "I bambini non si ammalano di Covid e se si ammalano non muoiono, manifestano sintomi lievi e hanno bassa capacità di trasmettere il virus. Inutile vaccinare". E ancora; "Il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero", "il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione", "i vaccini agevolano processi infiammatori che provocano cambiamenti nel sangue dei più piccoli", oppure "i vaccini agevolano processi infiammatori che provocano cambiamenti nel sangue dei più piccoli".  Ecco, allora, una serie di dati che l'Iss fornisce per dare informazioni corrette: "Dall’inizio dell’epidemia nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in terapia Intensiva e 9 decessi (dati all’1/12/2021) - si legge -. Nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita. Anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito ’long Covid’, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo. Il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione. Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età".

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