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Tira aria di lockdown, la minaccia di Galli sul Natale: il disastro è "solo ritardato"

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"Tanto tuonò che piovve". Venerdì 19 dicembre ad Agorà, il programma condotto da Luisella Costamagna su Rai3, il professor Massimo Galli una toni drammatici per commentare l'andamento della pandemia. Insomma, green pass rafforzato e corsa nella campagna vaccinale potrebbero non bastare e in studio ci si interroga sull'introduzione di nuove restrizioni con le feste di Natale alle porte.  

 

L'aumento dei contagi era prevedibile, dice Galli, da poco in pensione dall'ospedale Sacco di Milano, "altri Paesi prima di noi hanno fatto  lo stesso percorso". I fatto è che permane una fetta importante di popolazione non vaccinata, dice Galli. Il "vaccino è fantastico per molti aspetti, ma non contiene completamente la diffusione del virus. Se c'è parecchia gente che non se lo fa il risultato è questo" anche perché c'è in giro una variante molto contagiosa come la Omicron. 

 

La situazione è meglio di altri Paesi ma la "pericolosità è evidente". Con l'aumentare della diffusione del Covid "vediamo persone sane che finiscono con un tubo in gola", senza comorbidità ma che per vari fattori sono più suscettibili al virus: "Non rispondiamo tutti allo stesso modo a un'infezione. Veri e propri atleti finiscono in terapia intensiva" spiega Galli.

Per l'infettivologo gli effetti dell'aumento  dei casi è "solo ritardato" rispetto agli altri Paesi: "Ci capiterà di meno ma ci sta capitando pesantemente. Siamo al livello di guardia come disponibilità di ricoveri,  torneremo a cannibalizzare i reparti normali per ospitare i Covid" danneggiando così tutti quei pazienti con le più svariate patologie.

 

Sul fronte dei richiami, Galli sottolinea: "Sembra che la vaccinazione eterologa funzioni di più di quella con lo stesso vaccino. E quella con Moderna, se uno è stato vaccinato con Pfizer, provochi una protezione maggiore". Contro la variante Omicron Galli ha detto che bisogna "vaccinare, vaccinare, vaccinare". "Abbiamo molti guariti con una forte immunità" è la nota positiva secondo l'infettivologo. 

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