Boom del prezzo del petrolio. I mercati hanno deciso: Omicron non fa paura
Dopo il rimbalzo di quasi il 5% di ieri, i prezzi del petrolio continuano a correre mentre si attenuano le preoccupazioni per l’impatto della variante Omicron del Covid sulla domanda globale di carburante. Il Brent è in rialzo del 3,91% e viaggia verso i 76 dollari al barile. I future sul petrolio americano, il Wti, volano a 72,59 dollari al barile segnando un +4,46%.
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Nei giorni scorsi, appena si erano diffuse le prime notizie sull'estrema contagiosità della variante sudafricana, il prezzo del petrolio era subito crollato, per il timore di un ritorno in lockdown delle principali economie del mondo con conseguente minore richiesta di carburanti. Ora, però, il quadro sembra già essere cambiato.
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Sensazioni che si respirano anche a piazza Affari, che concede il bis con il risk-on tornato a dominare sui mercati grazie allo sgonfiarsi dei timori legati alla variante Omicron. I primi dati sulla variante Omicron che tendono a rassicurare gli investitori sul rischio di un ulteriore deterioramento della situazione sanitaria dopo che i funzionari sanitari di Sud Africa e Usa hanno segnalato che i sintomi della nuova variante Covid non appaiono di particolare gravità con tassi di ospedalizzazione non elevati.
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A dare slancio al sentiment positivo contribuisce anche la decisione di ieri della Peoplès Bank of China di ridurre il coefficiente di riserva obbligatoria di 50 punti base, riducendo la quantità di liquidità che le banche devono tenere in riserva. A fine giornata il Ftse Mib, reduce dall’oltre +2% di inizio ottava, segna +2,41% a quota 27.137 punti, tornando così sui livelli precedenti il sell-off dettato dai timori da Omicron. Miglior performance di giornata è stata STM con +5,79% a 44,465 euro cavalcando il rally di tutto il settore semiconduttori dopo l’annuncio di Intel della futura IPO di Mobileye, società israeliana di guida autonoma. Sotto i riflettori oggi Stellantis (+3,56% a 16,87 euro) che prevede di generare circa 20 miliardi di euro di ricavi incrementali annuali entro il 2030 guidati dalla spinta della mobilità connessa. Stellantis intende investire oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 per effettuare la sua trasformazione nell’ambito del software e dell’elettrificazione.
Tra le banche si conferma la forza di Intesa Sanpaolo (+2,03% a 2,258 euro) reduce dall’oltre +3% di ieri. Bene anche Unicredit (+2,41% a 11,706 euro) che giovedì presenterà il nuovo business plan. Tra le big si segnala il +1,31% di Enel, +2,25% ENI e +3,04% Ferrari. È invece rimasta indietro TIM (-1,44% a 0,4514 euro) reduce dalla seduta negativa della vigilia. Al fine di valutare la manifestazione di interesse non vincolante arrivata alla fine di novembre dal fondo di private equity Usa KKR, il Comitato designato dal CdA ha selezionato gli advisor Goldman Sachs e LionTree per esaminare la proposta.