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Otto e Mezzo, Massimo Giannini bacchetta Mario Draghi: troppe stranezze, obbligo vaccinale doveroso e necessario
Massimo Giannini punzecchia il governo di Mario Draghi, evidenziando gli errori sulla gestione della pandemia. Il direttore de La Stampa è ospite in collegamento di Otto e mezzo, programma di La7 condotto da Lilli Gruber, e ribadisce la sua linea per risolvere il problema Covid: “Ho ripetuto varie volte che, anche dal punto di vista della gestione della pandemia, l’obbligo vaccinale per tutti fin dall’inizio sarebbe stato molto più efficace e funzionale. Di stranezze e di anomalie degli ultimi due governi, quello del Conte II e in parte del governo Draghi ne abbiamo viste parecchie. Si è arrivati ad introdurre il green pass base sui mezzi di trasporto soltanto oggi è un’anomalia che non mi sono mai spiegato, se non per il fatto che all’inizio non eravamo pronti a fronteggiare l’emergenza. In un anno e mezzo non è stato fatto niente sul fronte dei trasporti e delle scuole per migliorare le cose. Nelle università i docenti non devono mostrare il green pass, mentre gli studenti sì, siamo arrivati all’obbligo vaccinale per il personale sanitario con molte difficoltà e con molta complessità nella vigilanza. Bisognava invece essere di una severità assoluta”.
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“Di difficoltà, di problemi e di errori ne abbiamo fatti tanti. Il prossimo passo - sottolinea ancora Giannini - non può che essere l’obbligo vaccinale per tutti, siamo arrivati ad un punto tale in cui è diventato inevitabile. Speriamo che si possa evitare, ma io non mi scandalizzerei, ora è doveroso e necessario”.
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Già a metà novembre, prima dell’introduzione del super green pass Giannini batteva il ferro sulla stessa linea: “Ho sempre pensato che per mille ragioni la vaccinazione obbligatoria sarebbe stata infinitamente più giusta e anche più efficace per il risultato che dobbiamo raggiungere. Si è scelta un’altra strada e il governo sta tenendo questa linea, ma il cerchio si sta gradualmente stringendo. Il green pass obbligatorio, prima nei luoghi pubblici, poi nei posti di lavoro è stato un avvicinamento all’obbligo vaccinale”.