Tagadà, Andrea Scanzi attacca Crisanti dopo i dubbi sul vaccino: critiche pretestuose, è stato sfruttato
“La libertà esiste se la si esercita. Si può criticare la religione e la Costituzione, ma l’Aifa e l’Ema no? Anche sul long Covid fra i più piccoli si tirano cifre a caso. Pfizer ha ribadito che serviranno richiami annuali, Moderna insiste su vaccini aggiornati, sarà sempre questione di business, non serve più nemmeno scandalizzarsi. Il punto è che le autorità politica le devono moderare”. Il microbiologo Andrea Crisanti ha rilasciato un’intervista a La Verità che è diventata l’argomento al centro dell’intervento di Andrea Scanzi nella puntata del 6 dicembre di Tagadà, programma di La7 condotto da Tiziana Panella. “Ho una stima totale di Crisanti - dice Scanzi -, gli voglio bene e ci parliamo anche spesso per motivi extra-televisivi, secondo me ha torto perché chiunque può criticare le istituzioni sanitarie e farmaceutiche, lo si fa anche troppo”.
“Non riesco a capire sinceramente - continua il giornalista de Il Fatto Quotidiano - con chi ce l’abbia, ha tutto il diritto, l’interesse e la libertà per esprimere delle critiche. Casomai il rischio che corre Crisanti, come altri grandi intellettuali come Giorgio Agamben, Carlo Freccero e Massimo Cacciari, anzi Freccero è poco lucido ultimamente, è quello di involontariamente, spero, dare la stura a coloro che in realtà combattono. Quando c’è un no-vax, quando c’è la destra, quando c’è un giornale autorevolissimo come La Verità, che fa delle battaglie a volte condivisibili a volte per niente e trova un Cacciari, un Agamben o un Crisanti che dicono cose diverse, ma in qualche modo simili a quel punto le sfruttano. Al mio amico Crisanti dico che non si faccia sfruttare da La Verità, che fa battaglie molto diverse da quelle che fa Crisanti”.
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La Panella chiede a Scanzi anche un commento sull’eventuale obbligo vaccinale, una strada che sta percorrendo l’Austria con sanzioni salate per i no-vax: “Non credo che l’obbligo vaccinale avrebbe migliorato particolarmente la situazione, anzi credo che il governo abbia fatto bene a scegliere la gradualità con green pass, super green pass e poi se non bastasse l’obbligo vaccinale. La strada - applaude Scanzi - è stata quella giusta”.