il dubbio
Vaccino, è giallo sui bambini guariti dal Covid: nessuna indicazione
Cosa devono fare i bambini guariti dal Covid? Dovranno vaccinarsi? E se sì, dopo quanto tempo e con quante dosi? A queste domande ancora non c'è una risposta. È stato chiesto a Gianni Rezza durante la consueta conferenza settimanale sull'andamento dell'epidemia del nostro Paese. Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute ha spiegato che ancora non è stata presa una decisione. Nonostante l'Agenzia italiana del farmaco abbia ormai dato il via libera alla vaccinazione per la fascia d'età tra 5 e 11 anni che partirà il 16 dicembre. «L'Aifa ha approvato il vaccino per i bambini», ha ricordato Rezza, che ha aggiunto: «Ora vanno date le indicazioni, va fatta una circolare. Siamo in attesa delle note tecniche e in base a quella daremo indicazioni adeguate. Rispetto alla vaccinazione dei bambini guariti da Covid e con quante dosi, in questo momento non mi sentirei di sbilanciarmi. Adesso vedremo che indicazioni dare anche per la fascia pediatrica».
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Questa comunque, ha spiegato ancora il dg Prevenzione del ministero, «è una questione che si è posta sempre anche per quanto riguarda gli adulti: se vaccinare o meno, e con quante dosi, persone che abbiano superato la malattia. Anche se la malattia dà una protezione molto forte, anche più intensa di quella del vaccino, si tende a essere cauti. Negli Stati Uniti consigliano un ciclo vaccinale completo a un mese dalla malattia. Noi consigliamo una dose fra 3 e 6 mesi dopo. Insomma, a livello internazionale si tende a essere molto cauti, usando un principio di precauzione, perché c'è comunque un 1% di reinfezione con le varianti attualmente circolanti, quindi non andando incontro queste persone a particolari eventi avversi, si tende a essere più cauti e vaccinare. Adesso vedremo che indicazioni dare per quello che riguarda l'età pediatrica». Sulla vaccinazione dei più piccoli è intervenuta anche Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico scientifica dell'Aifa, ospite su Rai Radio 1: «Abbiamo uno studio fatto su 3.000 bambini, con dose ridotta e cioè 1/3 della dose. Con questo studio si è visto che il vaccino ha mantenuto la sua efficacia e non si sono verificati eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un po' di febbre e mal di testa. Per ora non ci sono miocarditi - ha precisato -. Abbiamo poi i dati che arrivano dagli Usa relativi a 3 milioni e 300 bambini vaccinati. Il Covid nei bimbi decorre generalmente in maniera blanda ma questo non è sempre vero, c'è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave, inoltre 6 bambini su 1000 finiscono in ospedale. C'è un rischio».
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Inizialmente le dosi a disposizione per vaccinare i più piccoli saranno 1,5 milioni. Saranno tutte Pfizer. Questa è la prima tranche di fiale che verrà utilizzata per arrivare a fine dicembre. Un'ulteriore fornitura sarà consegnata a gennaio e servirà a incrementare il numero di bambini che potrà fare il vaccino. Per il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, i pediatri avranno il compito di tranquillizzare i genitori: «Possono certamente accompagnare questo percorso rassicurando le famiglie. Le agenzie regolatorie hanno valutato tutti i dati e hanno dichiarato questi vaccini sicuri ed efficaci».