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La crociata di genere "roba da ignoranti". Paolo Del Debbio si infuria: oltraggio alla lingua italiana

Arnaldo Magro
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«Perché oramai, si è presa questa deriva irrecuperabile. E perché questi, sono semplicemente degli ignoranti. Non sanno di cosa parlano. Punto». Il tutto in perfetta calata della lucchesia. Un idillio per le orecchie. Paolo Del Debbio non usa mezzi termini, in tivù, per commentare la circolare del liceo Cavour di Torino, che inserisce l'asterisco per non urtare la sensibilità di genere. L'effetto è grosso modo il seguente: «Si comunica che vostr* figli* non si è presentat* in classe» oppure «student* promoss*». Da professore universitario prima ancora che giornalista, non ama affatto queste acrobazie grammaticali, proposte dalla sinistra: «È un oltraggio alla lingua italiana, lo ha detto l'Accademia della Crusca, è meglio usare il maschile plurale».

 

 

È una società nella quale viviamo più interessata a curare l'apparenza e le cose futili ma che tralascia gli aspetti più essenziali per la crescita della nostra collettività. Una corsa questa, al ribasso culturale del Paese. Poi ognuno è legittimato nel perseguire nel modo più opportuno le proprie battaglie, che siano grammaticali, lessicali o di genere. La scrittrice Michela Murgia ad esempio, paladina della lingua inclusiva ed eteronormata, dall'omologazione che annulla l'identità, continuerà a perorare la causa con ogni probabilità della scwha.

 

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