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Vaccino o scatta il licenziamento. "Obbligo per tutti i lavoratori" l'arma finale del governo se sale l'Rt

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Il sistema tiene nonostante l'aumento dei contagi di Covid-19 mentre la variante Omicron sembra meno pericolosa di quanto temuto. Eppure sulla scia delle decisioni prese in Germania, anche da noi si torna ad agitare lo spettro dell'obbligo vaccinale. Non per tutti, non per ora. Ma quasi. 

 

Il vaccino obbligatorio anti-Covid ormai "è una riflessione concreta che il governo si prepara seriamente ad affrontare", scrive Repubblica che riporta l'orientamento dell'esecutivo di Mario Draghi: "Per la prima volta si ragiona della possibilità di essere costretti a introdurre la vaccinazione obbligatoria nel mezzo della campagna sulla terza dose". Conterà, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, l'andamento dell'Rt ovvero dell'indice di trasmissibilità del virus.

 

Il primo passo del ministero della Salute di Roberto Speranza potrebbe essere quello di imporre l'obbligo per lavorare, in continuità con la politica del super green pass che già per molti è un'imposizione indiretta del siero. "Fino a questo momento il presidente Mario Draghi ha sempre ritenuto - e continua a farlo - la possibilità come l'arma finale. Ne scorge i problemi di natura tecnica e politica, supportato in questo dai suoi consiglieri di Palazzo Chigi. La decisione dell'obbligo dovrebbe passare, inevitabilmente, da una legge approvata dal Parlamento. E, con la partita del Quirinale così aperta, portare in Aula un dossier del genere può risultare pericoloso e controproducente" rileva il quotidiano.

 

Per evitarlo bisogna tenere a bada l'Rt che va riportato  a 1 o poco più. Con il Natale alle porte e i relativi incontri in famiglia e tra amici che potrebbero impattare sulla diffusione del virus. Se la gente non fa la terza dose, è l'idea del governo, diventa necessario l'obbligo vaccinale. Per convincere i no vax, visto che non bastano multe e sanzioni, l'unica via è l'obbligo a tutti i lavoratori e ci sarebbe già pronta la "pezza d'appoggio" per giustificare una decisione clamorosa: è l'articolo 279 del decreto legge 81 del 2008 che prevede che al datore di lavoro è imposta "la messa a disposizione dei vaccini per quei lavoratori che non sono già immuni", pena l'allontanamento del dipendente fino al licenziamento. La strada è segnata?

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