Se provocate mi alzo e me ne vado, Cacciari show dalla Gruber
Il professor Massimo Cacciari è uno degli ospiti della puntata del primo dicembre di Otto e Mezzo, il programma di approfondimento politico condotto da Lilli Gruber su La7. Cacciari annuncia che nascerà un centro d’informazione, contro quella univoca dei media maistream, nel quale si riuniranno professori ed esperti per raccogliere dati, a livello mondiale, con il fine di proporre soluzioni alternative al vaccino per affrontare la pandemia. Lo scopo sarà anche quello di studiare i casi avversi al vaccino e divulgare le notizie in merito. “Noi abbiamo dubbi, nessuna verità” dice il filosofo. I toni in studio si alzano velocemente perché il professore si infastidisce per le allusioni dell’altro ospite in collegamento, il giornalista Beppe Severgnini. “Gli scienziati sono i suoi e tutti gli altri sono dei poveri rincoglioniti. Ma dai! Avete dato del rincoglionito anche a Montagnier.” E minaccia la denuncia contro chi afferma che i professori ed esperti che collaborano con lui non sono “scienziati veri”.
"Perché non ci obbligano". Cacciari contro il vaccino, fino a dove si spinge il filosofo
La querelle scoppia anche con l’altro ospite in studio, il giornalista e vicedirettore dell’HuffPost Alessandro De Angelis, che menziona il parallelismo tra pandemia e nazismo che ritorna spesso nelle piazze No Vax. “Se mi dite che sono d’accordo con quelli, io me ne vado”, scatta Cacciari in risposta al giornalista, “Se fai un’insinuazione di m**** di questo tipo io me ne vado. Tu provochi!” De Angelis si difende dichiarandosi stupito che il professore non si sia indignato quando, alla presentazione del fantomatico think tank contro la dittatura sanitaria a Torino, uno dei relatori ha dichiarato che già Hermann Göring aveva messo in pratica il concetto di emergenza per l’incendio del Reichstag.