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Nuovo processo per Magalli. Adriana Volpe al giudice: "Non ho fatto carriera con il sesso"

Il conduttore Rai alla sbarra a Roma per diffamazione

Valeria Di Corrado
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E' iniziato ieri il processo davanti al Tribunale di Roma nel quale il conduttore televisivo Giancarlo Magalli è imputato per diffamazione nei confronti della collega Adriana Volpe, che presentava con lui la trasmissione  "I fatti vostri" in onda su Rai2. "Se sapessero come fa a lavorare da 20 anni...", aveva insinuato Magalli su Facebook. La Volpe è stata sentita ieri come testimone in aula e ha spiegato al giudice della settima sezione penale che non ha mai richiesto né avuto favoritismi sessuali durante la sua carriera. Ha inoltre aggiunto che ha deciso di prendere questa iniziativa giudiziaria non solo a tutela della sua reputazione, ma di tutte le donne che lavorano nel mondo della tv e dello spettacolo e che, quando fanno carriera, vengono spesso accusate di essersi prestate ad andare a letto con qualcuno.

La conduttrice, difesa dagli avvocati Nicola Menardo e Michele Bramonte dello studio legale "Grande Stevens", si è costituita parte civile nel processo, perché ritiene di aver subito un danno professionale dalle esternazioni di Magalli, in termini di perdita di chance lavorative, e quindi vuole essere risarcita dal conduttore. Adriana Volpe, difatti, non lavora più in Rai: ora fa l'opinionista al "Grande Fratello" Vip su Mediaset. Nella prossima udienza, fissata per metà aprile, saranno ascoltati come testimoni anche il regista televisivo Michele Guardì e il cantante e conduttore tv Marcello Cirillo, presenti entrambi alla trasmissione "I fatti vostri".

La "miccia" tra i due era esplosa in diretta tv nel marzo 2017, quando la Volpe aveva rivelato in diretta l'età di Magalli: "Ormai fai 70 anni, no?". Il presentatore, infastidito, le aveva risposto piccato: "Ma fatti gli affari tuoi, no? No, proprio non è capace... tu ne fai 44 e allora?". Alla domanda della showgirl, "perché te la prendi?", Magalli aveva tagliato corto: "perché sei una rompipalle".

La querelle si era spostata subito su Facebook. Il blogger siciliano Walter Giannò, riprendendo quanto accaduto su Rai2, aveva scritto: “Giancarlo Magalli che se la prende con Adriana Volpe solo perché questa ha ricordato in TV l’età è da pensione immediata. Gli insulti in diretta sono stati vergognosi. Eppure la RAI -tanto celere a buttare fuori Paola Perego - non ha mosso un dito contro il conduttore dei Fatti Vostri.” Post a cui Magalli aveva risposto così: “Insulti vergognosi? Ma hai visto quello che è successo o parli solo per sentito dire? Le ho solo detto che è una rompipalle, e quello è un fatto, non un insulto. Poi lei, e forse questo ti ha coinvolto, ha cercato di farlo passare come un insulto alle donne, ma io ce l’avevo solo con lei, non con le donne che ho sempre rispettato e che forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni…“.

Proprio quest'ultima insinuazione, ritenuta offensiva e diffamatoria da Adriana Volpe, l'ha portata a sporgere una querela contro il collega. "Scrivere che le donne 'si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni' è gravissimo! Offende me, danneggia mio marito e la Rai - aveva risposto "a caldo" su Facebook la Volpe - Fa passare il messaggio che la Rai seleziona secondo logiche di letto e non professionali, non per meritocrazia. Sono offesa perché oggi non solo non mi ha chiesto scusa, ma ha detto che se dovesse essere costretto a chiedermi scusa, sarebbero scuse finte e non sentite. Che vergogna! Condivido con voi quello che sto vivendo perché non sono l'unica a subire offese ed essere screditata professionalmente. Spero che sia fatta giustizia anche in nome di tutte le donne che in qualsiasi posto di lavoro subiscono angherie e critiche per retaggi culturali duri a morire".

Nel frattempo, è attesa per il prossimo 16 dicembre la sentenza del Tribunale di Milano su un altro episodio di diffamazione di cui è accusato Magalli in merito all'intervista rilasciata il 22 novembre 2017 al settimanale "Chi". In merito ai casi Weinstein e Brizzi, il conduttore aveva fatto riferimento alla Volpe come esempio di una donna che aveva approfittato di avances sessuali.

 

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