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DiMartedì, Walter Ricciardi sbalordito dalla variante Omicron: propagazione impressionante, i monoclonali non funzionano

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I termini associati alla variante Omicron del Covid hanno riportato gli italiani al periodo di Giuseppe Conte alla presidenza del Consiglio. L’argomento della mutazione del coronavirus è presentato da Giovanni Floris a Walter Ricciardi, consigliere per l’emergenza del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma. Ricciardi, ospite in studio nella puntata del 30 novembre di DiMartedì su La7, analizza così la situazione: “È una variante di preoccupazione. Ci sono alcuni elementi negativi, che sono la velocità con cui si trasmette, una capacità superiore alla variante Delta che era già estremamente contagiosa. Gli aspetti positivi sono il fatto che non dà una sintomatologia più grave e che per il momento sembra il vaccino le tenga testa. Più contagiosa non vuole dire che uccide di più, la sintomatologia è addirittura più lieve. La propagazione è veramente impressionante, ci ha messo due settimane per passare dall’1% al 30% dei casi in Sudafrica. La Delta ci ha messo sei settimane ed era più contagiosa di quella di Wuhan e della variante alpha britannica. Dobbiamo - sottolinea Ricciardi rispondendo a Floris - aspettare almeno un altro paio di settimane per essere certi, ma dai dati che ci arrivano sembra che Pfizer sicuramente protegga anche da questa variante”.

 

 

“Si cura continuando a limitare la circolazione del virus” risponde il consulente di Speranza alla serie di domande del conduttore, che poi chiede delucidazioni sulle pillole antivirali: “Regeneron ha detto che gli anticorpi monoclonali non funzionano come nel caso delle altre varianti. Una cosa plausibile, visto che è mutata quella parte di proteina che l’anticorpo monoclonale riconosceva. È meglio vaccinarsi piuttosto che affidarsi alla terapia”. Ma l’epidemia finirà mai? “Non è possibile che duri all’infinito, come le epidemie del passato ha un inizio ed ha una fine. Ma la fine dipende da noi. Avremmo già potuto esserne fuori se tutto il mondo avesse adottato le stesse misure. I paesi poveri non sono vaccinati come i paesi ricchi, le misure di precauzione non sono le stesse. Si entra nel panico con l’aumento dei contagi - chiosa Ricciardi - poi quando ritorna il sereno si dimentica tutto”.

 

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