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Fa meglio politica Big Pharma di gran parte dei nostri governi

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Franco Bechis
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Ci sono i no vax, quelli ideologici (piccola parte), e quelli che semplicemente hanno mille paure che li tengono lontani dal vaccino (qualche milione solo in Italia)? Prima soluzione, quella dei governi di gran parte dell'Occidente: dito puntato contro, emarginazione dalla vita attiva, predicozzo ogni sera e magari il tutto condito anche da parole forti per farli vergognare un po'. Efficacia? Scarsina, a vedere i ben pochi smossi dal green pass e nei primi giorni dal super green pass: è più grande -razionale o irrazionale che sia non importa- la paura del vaccino rispetto a quella di una vita sempre più ristretta dai divieti. Seconda soluzione -quella che oggi riferisce nel suo articolo Dario Martini raccontando uno straordinario incontro di alcuni top manager Pfizer con gli analisti finanziari di Wolfe Resaearch- diametralmente opposta: considerare i no vax alla pari dei vaccinati e trovare una idea in grado di convincerli a proteggersi da un virus che non guarda in faccia a nessuno. Certo Pfizer fa business, che è la sua ragione di vita, e considera tutti uguali: potenziali clienti.

 

Ma la filosofia dovrebbe essere la stessa dei governanti: i governati sono tutti uguali, e bisogna trovare soluzioni più che alzare palizzate e chiudere tutti in recinti. La Pfizer- lo spiega benissimo in quell'incontro finanziario- si è messa a pensare cosa poteva fare per loro, venendo incontro a quella paura e non deridendola. Si è messa a studiare e alla fine è venuta fuori una soluzione: si chiama Paxlovid, ed è la pillola anti-Covid. Gli analisti finanziari hanno chiesto loro: “Ma perché una pillola? Non pensate così di farvi concorrenza da soli, con uno strumento semplice che via farà vendere meno vaccini e alla fine guadagnare assai meno?”. Loro hanno risposto: “ma no, chi si è vaccinato ha provato il beneficio, e farà i richiami necessari. Noi però sappiamo che milioni e milioni di persone nel mondo non si vaccinano o perché non possono per vari motivi medici, o perché semplicemente hanno paura di quell'iniezione. Noi la pillola l'abbiamo messa a punto per dare uno strumento valido per evitare ospedalizzazioni e decessi anche ai non vaccinati”.

 

Non so quanto la scommessa sia azzeccata, ma le premesse ci sono: una pillola è simile a quelle che prendi per farti passare il mal di testa, fare andare giù la febbre o fare passare piccoli malanni a cui siamo da sempre abituati. Non ha grande durata protettiva, e quindi non vale il vaccino. Ma in fondo come ne hai presa una, ne prendi poi un'altra. Al momento l'efficacia della pillola Pfizer già provata dalla sperimentazione contro le gravi forme di Covid è molto alta: intorno al 90%, assai superiore a quella dei concorrenti della Merck (dove i risultati sono stati una doccia gelata: 30% di protezione). Se le autorità di regolazione daranno l'approvazione, Pfizer ha pronto un robusto piano di comunicazione per convincere i riottosi al vaccino a proteggersi in quel modo più semplice.

Non so se l'impresa alla fine riuscirà, ma che proprio Big Pharma abbia cercato una strada per raggiungere anche quella possibile fascia di consumatori che sulla carta odiano proprio Pfizer & c, è una lezione ai politici di tutto il mondo e senza dubbio a quelli di non altissimo livello che abbiamo in Italia. Le ragioni del business sono più forti di quella politica fragile che ormai non è in grado di convincere nemmeno i familiari stretti (che spesso manco li votano), ma diventano un vero modello di governo. Un paese si tiene insieme così: includendo, trovando soluzioni buone per tutti, anche molto particolari per qualcuno. Non prendendo a calci nelle parti basse chi non ti segue anche quando questo ti sembrasse del tutto irrazionale, non gettando benzina sul fuoco degli odi vicendevoli, favorendoli pure come sta accadendo. 

 

Continuiamo a leggere come l'Italia di Mario Draghi sia un modello per tutto il resto del mondo, e ci si inorgoglisce quando altri paesi copiano il metodo green pass e giù di lì. Io credo invece che sia proprio il modello da non seguire, il più pericoloso in assoluto per la tenuta di una comunità. Per ovvie ragioni in queste ore stavo leggendo sui loro siti cosa sta facendo il governo sudafricano davanti alla nuova variante. Non alza steccati, non divide la gente, ma va al sodo: anche lì si sono vaccinati in milioni, ma sono ancora troppo pochi. Che si fa, si spara ai riottosi che sono pure la maggioranza? No, si cerca di convincerli a proteggersi. Il ministro della salute ogni giorno parla a loro con dolcezza, si fa affiancare da chi sa dare le ragioni della vaccinazione meglio di lui. E prova a ingolosire – un po' perfino a corrompere- i no vax con metodi che qui derideremmo. Se vai all'hub a vaccinarti, ti offro due voucher Uber a mie spese per la corsa d'andata e quella di ritorno. Una volta fatto il vaccino riceverai in premio un buono spesa del governo da spendere subito nel tuo supermercato di fiducia. E mi raccomando, tieni stretto il certificato vaccinale perché ogni settimana girano le palline della lotteria del vaccino, e ci sono migliaia di premi per chi ha fatto la puntura. Ogni settimana quel governo se ne inventa una, coinvolge sponsor per offrire quei premi e alza così la percentuale dei vaccinati. E' un metodo magari un po' tribale, ma molto politico, come lo è quello della pillola Pfizer. Ma sono molto meglio di quelli che usiamo qui.
 

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