sulle ferite...
La verità choc di Rudy Guede: “Non ho ucciso io Meredith Kercher. Amanda Knox sa tutto”
Rudy Guede è un uomo libero dopo essere uscito dal carcere a seguito della liberazione dopo aver scontato 13 anni di reclusione nell’ambito dell’omicidio di Meredith Kercher. “Avevo le mani insanguinate perché ho cercato di salvarla, non di ucciderla” dice Guede al tabloid Sun, che poi rincara la dose con un dettaglio scioccante: “Io so la verità e anche Amanda Knox, la conosce”.
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“La prima cosa che voglio dire è rivolta alla famiglia di Meredith, ovvero quanto io sia dispiaciuto per la perdita che hanno dovuto subire. Ho scritto loro - prosegue l’ivoriano - una lettera per spiegare quanto sia dispiaciuto, ma è troppo tardi per chiedere scusa di non aver fatto abbastanza per salvare Meredith. Il tribunale ha accertato il fatto che ho cercato di salvarla tamponando le ferite con degli asciugamani. Il tribunale mi ha condannato per complicità nell’omicidio perché c’era lì il mio Dna, ma i documenti processuali dicono che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali”.
Il riferimento ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito sembra immediato, ma Guede non va più nello specifico sui due, assolti dalla giustizia italiana: “Voglio dire solo che lei dovrebbe leggere i documenti. Come ho già detto, i documenti affermano che c’erano altri e che non ho inflitto le ferite. Io so la verità e anche Amanda la sa”.