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Perché bloccare i voli non basta, l'immunologo Mantovani lancia l'allarme sulla variante Omicron

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Chiudere le frontiere e impedire i voli da una manciata di Paesi africani non basta: a lungo andare non risolve il problema. L’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas, interviene così sulla notizia dei primi casi in Europa di variante Omicron, la nuova mutazione del virus che preoccupa per la possibile maggiore contagiosità e il timore che possa bucare il vaccino anti-Covid.

 

"La lezione che deriva dalla variante Omicron è che dobbiamo vaccinarci contro Covid 19, vaccinare i bambini e vaccinare il mondo. Finché il virus circola saremo sotto scacco" dice l’immunologo sabato 27 novembre a Rai Radio1 a ’Sabato Anch’io'. Per Mantovani la chiusura sui viaggi contro la nuova variante "è una misura temporanea che ci consente di capire la situazione. A lungo andare non è chiudendoci che risolveremo la situazione".

 

Nella lotta al Covid la cooperazione internazionale è fondamentale: "La liberalizzazione dei brevetti è tema su cui ci sono opinioni diverse. È importante in questo momento condividere la capacità di produrre. L’Unione Europea anche grazie al nostro Primo ministro sta iniziando a sostenere la costruzione di impianti in Paesi africani", ha concluso.

 

Intanto spuntano in diverse parti d'Europa i primi casi sospetti di variante sudafricana. L'ultimo è stato individuato in Repubblica Ceca, come reso noto dalla portavoce dell’Istituto nazionale di sanità pubblica di Praga, Stepanka Cechova, secondo cui a essere risultata positiva è una persona proveniente dalla Namibia. Analisi sono in corso per confermare se si tratti della variante omicron, rilevata ieri in una donna in Belgio e per cui c’è un caso sospetto in Germania. In Olanda la situazione numericamente più preoccupante, con ben 61 casi di sospetta Omicron rilevati tra i passeggeri di due voli Klm atterrati ad Amsterdam nelle scorse ore. Anche in quessto caso analisi sono in corso per capire l'esatto ceppo del virus presente nei viaggiatori contagiati. 

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