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In Giappone il Covid ha fatto harakiri. Il mistero dell'enzima che sconfigge il virus

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A Tokyo, metropoli da 14 milioni di abitanti, il coronavirus è praticamente sparito: 5 contagi al giorno, poche decine in tutto il Giappone da circa un mese. Nonostante il seppur blando stato d'emergenza sia stato revocato da tempo, non esistano restrizioni obbligatorie e il Paese abbia ospitato le Olimpiadi che, seppur con forti limitazioni, hanno portato persone da tutto il mondo. 

 

A fare il punto sullo strano caso del Giappone è Sky Tg 24 che in un servizio sottolinea come quello nipponico sia un Paese tra i più scettici sul vaccino, e non solo quello contro il Covid. Dopo mesi di immobilismo, un'accelerazione imposta alla campagna vaccinale ha portato il tasso di vaccinazione all'80 per cento. 

 

"E nonostante la 'storica' perplessità nei confronti dei vaccini (qui non sono obbligatori nemmeno quelli classici per i bambini, trivalente etc  etc) in questo caso non esistono i 'no-vax' - commenta Pio D'Emilia, autore del servizio dal Giappone, su Facebook - Tutto questo senza mai aver decretato un vero e proprio lockdown, e con restrizioni 'suggerite', mai 'imposte".

 

Ma basta l'aumento delle dosi somministrare a spiegare l'"evaporazione" del covid? Qualcuno nella comunità scientifica lo ha chiamato il suicidio del virus, e torna la teoria emersa per un'altra pandemia, quella della Sars. Alcuni popoli asiatici, dice D'Emilia nel servizio di Sky. sarebbero dotato di un particolare enzima in grado di resistere e sconfiggere i virus a Rna  responsabili anche del Covi 19. Ma questo enzima ce l'hanno anche coreani e cinesi, Paesi in cui la Sars scomparve improvvisamente come in Giappone, mentre il Covid sembra essersi "suicidato" solo nell'impero del Sol levante. 
 

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