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Mario Draghi se ne strafotte del Covid, pensa solo ai soldi del Pnrr: l'accusa di Massimo Cacciari

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Massimo Cacciari dice basta e si asterrà dal parlare nuovamente dell’argomento Covid. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia ha rilasciato un’intervista ad Affari Italiani nella quale non nasconde tutta la sua delusione per i continui attacchi ricevuti dopo i suoi interventi televisivi sul tema pandemia: “Massimo Cacciari non parla più di Covid. Sono stufo di farmi strumentalizzare da giornali e tv, da questa Ansa di Stato. Ormai è impossibile in Italia fare una discussione tecnica, impossibile. A questo punto parlino gli scienziati. Mi hanno deluso tutti i giornalisti, chi più e chi meno, con pochissimi, una minoranza, che si rendono conto del delirio in cui viviamo. Ma non hanno voce. Abbiate pietà di me, basta. E’ diventato impossibile discutere con chi comanda in questo Paese, prendiamone atto. Basta. E quindi parlino gli esperti e gli scienziati. Io di Covid non parlo più”.

 

 

“Non riesco più - afferma Cacciari - a stare dietro alla quantità di mail e di messaggi di appoggio che mi arrivano ogni giorno da parte di virologi, medici, giuristi. Sono anni, ripeto anni, che denuncio la deriva dell'accentramento dei poteri, lo svuotamento del Parlamento e l'esecutivo che di fatto diventa legislativo senza alcuna distinzione di poteri. Una crisi della democrazia in atto da almeno vent'anni che si sta oggi evidenziando in tutta la sua gravità, come hanno spiegato molti filosofi, a prescindere dal Covid. Ma visto che ormai esiste solo il virus, parlino gli scienziati".

 

 

Non viene risparmiato dall’attacco al sistema anche Mario Draghi, che starebbe pensando solo ai soldi che arrivano dall’Unione Europea: “Draghi se ne strafotte, lui pensa a gestire i 250 miliardi di euro in arrivo dall'Europa. Con i suoi tecnici pensa solo a come non perdere e a come spendere i soldi del Pnrr. E di quello dovremmo parlare. Il Covid - evidenzia Cacciari - viene gestito da qualche ministro con i partiti che litigano tra loro e che non contano più un cazzo. Poveri noi”.

 

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