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Piazzapulita, Andrea Crisanti temporeggia sul vaccino ai bambini: "Sarei esitante" I dubbi sul trial

Giada Oricchio
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Vaccino ai bambini? Sono esitante. I tamponi rapidi? Arricchiscono chi li produce. Il super green pass sui mezzi pubblici? Irreale. Un obbligo? Sì quello della mascherina FFP2. I no vax? Al virus basta una sola occasione per essere fortunato”. Il professor Andrea Crisanti, in collegamento con “Piazzapulita”, il talk politico di LA7, giovedì 25 novembre, tocca uno a uno i temi del Covid che torna a farsi caldo nella stagione fredda. I contagi (circa 13.000 oggi) sono sugli stessi numeri di aprile e il governo è corso ai ripari con nuove misure restrittive in vigore dal 6 dicembre al 15 gennaio.

Un decalogo che non trova d’accordo Crisanti: “Ci sono cose di difficile applicazione come i tamponi sui mezzi di trasporto pubblici. Non era più semplice imporre la mascherina FFP2, facilmente reperibile e riconoscibile? Fornisce la sicurezza del 98%, non ho capito perché non l’hanno introdotta. Oltre tutto attiva il biasimo sociale. Controllare chi si è tamponato sull’autobus mi sembra molto, molto difficile” afferma scuotendo la testa con scetticismo. Sonora la bocciatura dei tamponi rapidi: “L’ho detto un anno fa che il tampone rapido ha una sensibilità molto inferiore a quello molecolare, su 100 positivi ne mancano 30. E l’uso indiscriminato di tamponi antigenici seleziona varianti che di fatto non possono essere identificate e questo problema va affrontato”.

E’ favorevole a un aumento dei tamponi molecolari per una vera agibilità sociale e all’implementazioni di misure veramente applicabili: “Fare i tamponi rapidi è fare un piacere a chi li produce senza alcun effetto, sono tipiche misure di annuncio”.  

Sul via libera di Ema al vaccino per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, il direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’università di Padova ammette di essere “esitante” perché ha riserve concettuali sullo studio alla base dell’ok delle agenzie del farmaco. “I bambini sottoposti a questo trial sono obiettivamente pochi e questo trial non ha misurato la cosa più importante cioè la trasmissione, misura soltanto gli episodi clinici. – è l’analisi del professore -. Ma la maggior parte dei bambini non li sviluppa. Di fatto non sappiamo se vaccinandoli blocchiamo la trasmissione. E poi aspetterei i dati di Israele sui decine e decine di migliaia di bambini. Io tutta questa fretta francamente non la vedo. Penso che la priorità sia la terza dose agli adulti. Il vaccino ai bambini è un falso problema”.

Sulla nuova variante “Botswana”, l’illustre microbiologo invita alla calma perché le modifiche del virus appaiono in continuazione, vanno monitorate per capire se aumentano la loro frequenza giorno dopo giorno (“l’unica cosa da evitare è che ci scappi una variante resistente al vaccino”), ma al momento la regina resta la Delta dall’infettività paurosa come la varicella. Crisanti chiude l’intervento con un appello al governo affinché si impegni a fare le terze dosi il prima possibile e a prendere altri provvedimenti “perché questa battaglia non si vince solo con il vaccino”. Poi si rivolge direttamente ai no vax e li avverte: “Con la Delta non bastano tutte le precauzioni, dovete essere fortunati 365 giorni all’anno e 24 ore al giorno. Al virus gli basta una sola volta per essere fortunato. Non si scappa”.

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