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Pronto il super green pass, come cambia anche in zona bianca: stretta sui non vaccinati

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Dopo due ore di confronto è Roberto Garofoli a tirare le somme e «verbalizzare» l’incontro. Le richieste dei Governatori sono chiare: Massimiliano Fedriga e compagni, praticamente all’unanimità, insistono per creare un Super Green pass (il cosiddetto 2G), che consenta a chi è immunizzato, o guarito di continuare ad andare al bar, al ristorante, in piscina, a teatro o a sciare anche se i contagi continuano a salire e i numeri delle terapie intensive peggiorano, escludendo invece dalle attività ludiche chi «ha fatto una scelta diversa», pur avendo a disposizione ancora l’opzione tampone per andare a lavorare.

 

Il Governo, visti anche gli ultimi check sui dati, accelera. Sul super green pass, viene riferito, la riflessione è in corso. I contagi sono ripartiti, quindi - è la linea - bisogna rafforzare la campagna vaccinale e dare certezze agli operatori economici. L’ok dell’Aifa, annunciato da Garofoli ai governatori, ad anticipare la terza dose passati 5 mesi dalla seconda è una parte della strategia. Così come lo sono l’estensione dell’obbligo per medici e sanitari, l’apertura alla terza dose per gli under 40 e l’accorciamento della durata del Green pass da 12 a 9 mesi.

 

A questo punto però, insistono le Regioni, tutto questo non basta più. Massimiliano Fedriga spinge per tenere conto delle esigenze del mondo economico, Attilio Fontana invita a «non far passare troppo tempo, perché bisogna precedere e non inseguire il virus», Giovanni Toti ribadisce che i vaccinati occupano solo un decimo dei posti nelle terapie intensive e quindi «bisogna creare una distinzione».

Il Governo concorda e apre a un possibile cambio di strategia. La riflessione in corso, viene riferito, è se introdurre una differenziazione vaccinati/non vaccinati abbinandola al sistema delle zone e delle colorazioni attualmente in vigore o se superare quest’ultimo e cambiare paradigma. Le misure, in ogni caso, che verranno prima condivise con le forze di maggioranza nel corso di una cabina di regia, potrebbero già essere esaminate nel Consiglio dei ministri previsto per giovedì, dopo un nuovo confronto con i governatori in sede di conferenza Stato-Regioni. Intanto i partiti prendono posizione.

 

«Basta incertezze. FI è favorevole al doppio #greenpass. Uno ai vaccinati per accedere ovunque. Uno a chi fa il tampone per il lavoro e per viaggiare. Sì al richiamo dopo il 5° mese, sì all’obbligo vaccinale per i sanitari», scrive su Twitter Antonio Tajani. Più cauto Matteo Salvini. Domani il leader della Lega riunirà in videoconferenza i governatori del Carroccio. Sul tavolo la «necessità di evitare ulteriori chiusure e di alimentare paure che hanno già contribuito a una raffica di disdette per il periodo natalizio». La Lega, è poi la sottolineatura, «è nettamente contraria al Green Pass obbligatorio per i bambini sotto i 12 anni»

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