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"Situazione molto grave". La terrificante previsione dell'Oms: in Europa 2 milioni di morti Covid

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Altre 700mila persone potrebbero morire in Europa per Covid-19 entro marzo, spingendo il bilancio totale oltre i 2 milioni. L'avvertimento arriva dall'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il cui direttore Hans Kluge descrive la situazione in Europa e Asia centrale come "molto grave, con un difficile inverno davanti a noi". L'Europa trema davanti alla quarta ondata della pandemia, ormai prima causa di morte nella regione. I decessi sono saliti a 4.200 ogni giorno, il doppio da settembre, i morti sono già oltre 1,5 milioni. Molti Paesi hanno preso, o stanno prendendo, decisioni difficili e drastiche, che in varie località hanno causato violente proteste popolari.

 

 

Dopo che l'Austria è stata la prima nazione dell'Europa occidentale a tornare in lockdown dall'inizio delle vaccinazioni, anche la Slovacchia pensa al blocco totale per 2-3 settimane, mentre gli ospedali sono al limite, schiacciati da infezioni record: bisogna agire "subito", ha detto il premier Eduard Heger, "è impopolare ma inevitabile". La Germania intanto non esclude nuovi lockdown e il ministro alla Salute Jens Spahn ha parlato di "situazione non grave, drammatica", e di terapie intensive piene. "Se qualcuno ha un ictus, un infarto o un'emergenza, al momento è molto difficile ricevere cure adeguate in queste regioni", ha detto. In Grecia nuovi vincoli, come il divieto d'accesso a spazi pubblici senza pass vaccinale, sono mirati a spingere soprattutto la popolazione anziana a immunizzarsi. Mentre nel Regno Unito i casi sono aumentati del 9% in sette giorni, arrivati oltre 42mila, Londra ha chiesto ai cittadini di sottoporsi a test rapido, prima di mescolarsi ad altre persone negli spazi chiusi. Picco di contagi, poi, in Francia, con oltre 30mila casi in un giorno, rispetto ai 5.266 di lunedì. Record di infezioni anche in Olanda, con +39% in una settimana, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva sale del 26% e il Paese ha dovuto spostare di nuovo alcuni pazienti nella vicina Germania. Il governo ha già presentato al Parlamento la proposta per limitare a chi è vaccinato l'ingresso in luoghi come bar e musei e, dopo le violente proteste dei giorni scorsi, ha annunciato che da domani (mercoledì) torna in vigore l'obbligo di distanziamento sociale di 1,5 metri, che se non rispettato prevede multe.

 

 

Sul fronte vaccini, si attende a giorni la decisione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) sull'approvazione del vaccino Pfizer e BioNTech per la fascia d'età 5-11 anni. Israele, che ha di recente superato la quarta ondata, ha intanto iniziato a immunizzare questa fascia. E anche l'Austria ha anticipato la dose di rinforzo, quattro mesi dopo la seconda, per chi ha più di 18 anni. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato di "pandemia dei non vaccinati" in corso, sottolineando che il tasso d'immunizzazione negli Stati va dal 29% al 92%: "Abbiamo dosi sufficienti per la terza dose", dobbiamo "convincere" tutti. Anche l'Oms ha invitato a somministrare le dosi di rinforzo, citando crescenti prove del calo di protezione vaccinale, in modo prioritario a persone vulnerabili, over 60 e operatori sanitari. A trascinare l'aumento dei contagi in Europa sono la variante Delta altamente trasmissibile, l'allentamento delle misure anticontagio come l'uso di mascherine e il distanziamento, e ampie fasce di popolazione non immunizzate, secondo l'Oms.

 

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