Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Nel 2021 più morti del 2020, i veri dati del Covid in Europa

Esplora:

Dario Martini
  • a
  • a
  • a

Se qualcuno pensava che quest’anno ci sarebbero stati meno morti causati dal Covid si sbagliava. Il virus ha continuato a fare centinaia di migliaia di morti. Ciò è accaduto soprattutto nella prima parte del 2021, quando le vaccinazioni dovevano partire ancora a pieno regime. Resta comunque il fatto che dall’inizio dell’anno ad oggi nei 27 paesi dell’Unione europea ci sono stati 433.689 decessi (829.764 da inizio pandemia, dato aggiornato al 21 novembre). Molti di più del 2020, quando furono 396.075.

 

Quest’anno, quindi, nonostante le misure di contenimento del virus e l’apporto dei sieri anti-Covid, fino ad oggi ci sono stati 37.614 morti in più dello scorso anno.

Bisogna stare attenti a generalizzare. La situazione in Europa non è tutta uguale. Ci sono alcuni paesi che attualmente stanno messi meglio di altri. L’Italia è uno di questi. Il nostro è il paese che da inizio pandemia ha contato il maggior numero di decessi per Covid, pari a 133mila.

 

Al secondo posto di questa tragica classifica c’è la Francia (119mila) seguita dalla Germania (99mila). Ma gli italiani, a differenza della Germania, nel 2021 hanno saputo affrontare meglio l’emergenza dei tedeschi. Da noi ci sono stati 74mila morti lo scorso anno e 59mila da inizio gennaio ad ora. Rapporto ribaltato completamente in Germania: 33mila lo scorso anno e 66mila quest’anno. La copertura vaccinale dei tedeschi è più bassa della nostra: 68% della popolazione che ha completato il ciclo contro il 74% nostro. In alcune regioni, come la Sassonia, si stanno iniziando a rivedere scene che avremmo voluto dimenticare, con i medici di alcuni ospedali costretti a scegliere chi curare tra i ricoverati in terapia intensiva. In Italia la media dei decessi negli ultima settimana è di 57 al giorno. Ed è stabile da diverse settimane. In Germania, invece, è di 201 al giorno. Si potrebbe ipotizzare che le maggiori restrizioni che si sono susseguite nel nostro Paese, prima con il governo Conte e poi con quello presieduto da Draghi, dai colori delle regioni al green pass anche per andare a lavorare, siano il motivo di questa differenza. Difficile dirlo. Perché in altri paesi che hanno utilizzato un rigore minore, come la Svezia e la Spagna, il 2021 è andato comunque meglio del 2020.

 

Tornando ad una visione d’insieme su tutto il 2021, in Europa rispetto all’Italia ci sono stati molti più morti solo nel Regno Unito (144mila), ma egualmente distribuiti nel corso dei due anni. La cancellazione di ogni tipo di restrizione voluta da Boris Johnson questa estate non ha peggiorato la situazione sul fronte dei decessi causati dal virus nella sua immediatezza. I morti, però, sono iniziati a risalire da inizio ottobre e attualmente si sono attestati su una media di 147 al giorno. Il governo inglese attribuisce questo peggioramento al calo di protezione del vaccino e spinge sulle terze dosi.

Le variabili da considerare in questo scenario complessivo sono molte. Lo scorso anno non c’era la variante Delta, molto più contagiosa delle prime versioni del virus. Inoltre, come detto, è appurato che la copertura dei vaccini somministrati oltre sei mesi fa stia perdendo forza. Non a caso il ministro Speranza ha fatto scattare ieri richiami per i quarantenni anticipandoli di una settimana.
 

Dai blog