scontro green pass
Green pass, Walter Ricciardi scatena la guerra ai test rapidi: "La variante Delta plus sfugge ai tamponi"
Non più letale ma più contagiosa e potenzialmente "Invisibile". Nuove evidenze emergono dall'analisi della variante Delta Plus del Covid che in Gran Bretagna ha già raggiunto il 15-20 per cento dei nuovi positivi. A lanciare l'allarme è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dichiarato guerra ai tamponi rapidi mentre il governo sta per escludere i test dai modi per ottenere il green pass.
Leggi anche: Covid, la variante Delta Plus stringe la morsa sull'Europa. Occhio alle mascherine da evitare
Come contagiosità "siamo ai livelli della varicella, un positivo è in grado di contagiarne 8-9. Con il virus originario di Wuhan un positivo ne infettava al massimo 2, con la Delta 6-7, la nuova variante ha un indice di contagiosità maggiore del 15-20%. È per questo che non possiamo più permetterci il rischio dei falsi negativi dati dai tamponi antigenici", dice Ricciardi a Repubblica.
Leggi anche: Il Covid corre tra i bambini. Silvio Brusaferro: "Circolazione aumentata, soprattutto sotto i 12 anni"
Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza dichiara guerra ai test rapidi. "In Italia i primi casi di Delta Plus, per fortuna ancora pochi, sono già stati isolati, in Gran Bretagna costituiscono il 15-20% dei nuovi positivi ed in un paio di mesi saranno predominanti. E l'Italia, come accaduto con la Delta, seguirà a ruota" dice ancora Ricciardi. "Con questo indice di contagio così alto, ogni positivo che dovesse sfuggire al radar dei test rapidi (che rilevano con maggior difficoltà la carica virale) è in grado di dar vita ad un cluster. Dobbiamo intervenire in tempo e limitare la concessione del Green Pass ai vaccinati e ai guariti".
Leggi anche: Mezz'Ora In Più, Massimiliano Fedriga e la previsione agghiacciante: "L'alternativa è chiudere tutti"
Insomma, la Delta Plus sembra essere il grimaldello giusto per togliere di mezzo il sistema dei tamponi per ottenere il green pass. Ma è impossibile eliminare i test rapidi: in Italia se ne fanno 600mila al giorno e toglierli significherebbe mandare in tilt il sistema della diagnostica del coronavirus.