Lavoratori penalizzati
Otto e mezzo, "un vero obbligo vaccinale". Antonella Viola e il timore per il super green pass sul lavoro
Il super green pass tiene banco a Otto e Mezzo, martedì 23 novembre. Con l’aumento dei contagi in tutta Europa, il tema al centro del tavolo del governo è la versione 2.0 della certificazione verde. Una misura corretta e adattata alle esigenze del momento visto il boom dei casi registrati. L’entrata in vigore del nuovo provvedimento è questione di ore, e le indiscrezioni in merito alla sua applicazione si accavallano. A commentare la notizia, nel salotto di Lilli Gruber, è Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova. Per ottenere il green pass e svolgere le normali attività sociali sarà necessario sottoporsi al vaccino anti-Covid, il tampone continuerà a valere solo per il posto di lavoro. L’ipotesi di un’estensione anche in questo ambito, sottolinea la prof. Viola: “vorrebbe dire obbligare le persone a vaccinarsi”.
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Al momento, continua “stiamo limitando l'accesso alle attività ricreative per cui possiamo dire: non ti vuoi vaccinare? Non puoi andare al ristorante al chiuso, non puoi andare in palestra, non puoi andare al cinema. Ma se diciamo a chi non si vuole vaccinare che perde il posto di lavoro vuol dire che stiamo inserendo un obbligo vaccinale quindi a quel punto facciamolo direttamente”. Insomma, un obbligo vaccinale mascherato da super green pass “sarebbe più opportuno definire che c'è un obbligo vaccinale andare per quella strada”, aggiunge l’immunologa.
“Giusta la linea del governo di agire su due fronti: terze dosi e super green pass - fa sapere la Viola che poi evidenzia - il problema dell'obbligo sono le sanzioni”. Cosa fare a chi si trasgredisce l’ipotetica legge? "Cosa facciamo, li arrestiamo?". "Beh, per esempio potremmo multarli", aggiungono in studio. Ma come sottolinea, Antonio Padellaro firma de Il Fatto quotidiano, il timore del governo è quello di coniugare la lotta alla pandemia al mantenimento dell'ordine pubblico.