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Il premio Ama ai finti malati è un "incentivo"? Capezzone fa a pezzi il sindacalista: "Schiaffo a chi lavora"
Il premio agli operatori dell'Ama "per non ammalarsi" grida vendetta e a Quarta Repubblica, il talk show serale di Rete 4 condotto da Nicola Porro, lunedì 22 novembre va in scena lo scontro tra Daniele Capezzone e il sindacalista Rinaldo Satolli.
Da 200 a 360 euro lordi a seconda dei giorni di assenza, mentre a Roma si registra un tasso di giorni perse per malattie del 15 per cento, molto al di sopra di altre metropoli (Napoli, per dire, è al 10 per cento). Per il sindaco Roberto Gualtieri è tutto frutto di "Un errore di comunicazione, il premio serve a lavorare di più e ripulire Roma".
Ma si può pensare a un accordo di questo tipo, chiede Porro. Satolli non ci vede niente di strano, "l'accordo è in linea con l'obiettivo che ci si è prefissati, ripulire la città. Sull'importo pensiamo a quando Renato Brunetta lamentava la scarsa attrattività dei compensi nella Pa italiana" per inserire manager di livello, dice il sindacalista, "come ci si può lamentare per 360 euro? È una polemica strumentale", è il paragone a dir poco ardito del sindacalista.
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Capezzone non si tene: "Allora diamo un premio agli studenti se non picchiano il preside, o agli addetti all'aeroporto se non rubano le valige. Sorrido ma c'è poco da ridere. Resto allibito, come fate a vedere che questo è uno schiaffo ai lavoratori pubblici che si spaccano la schiena per davvero?", attacca il giornalista. "Uno schiaffo in faccia a chi non ha lavoro, ai contribuenti e ai lavoratori del privato. Cosa deve pensare la cassiera di un supermercato", che ha rischiato la salute restando al lavoro nei tempi più duri del Covid, se ai dipendenti dell'Ama danno 360 euro se non si danno malati?
"Tra malattie, distacchi sindacali, congedi, legge 104 e via dicendo si stima che ogni giorno all'Ama manca il 30 per cento dei lavoratori, ma un'azienda privata potrebbe andare avanti?".
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Satolli allora tira in ballo le multinazionali "che danno incentivi alla produttività, come questo". "Ma è un incentivo per tenerla sporca, c'è l'immondizia fino al secondo piano delle case" attacca Capezzone, "e Gualtieri è lì da un mese".