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Covid, tre pazienti in terapia intensiva su quattro sono no vax

Antonio Sbraga
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Secondo l'identikit dei degenti nei reparti di Terapia intensiva tracciato fino ad ora, in media 3 ricoverati su 4 sono "no-vax". Queste sono almeno le proporzioni che emergono dal monitoraggio effettuato in 16 ospedali italiani, di cui 3 laziali (policlinico Tor Vergata, Spallanzani e Castelli di Ariccia), dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). «Il focus sui pazienti in Rianimazione ha preso in considerazione le condizioni cliniche dei degenti: dallo studio emerge come lo stato vaccinale e la comorbidità influiscano sullo stato di salute. Il 74% dei ricoverati non ha ricevuto alcuna dose di vaccino o non ha completato il ciclo vaccinale. Solo il 26% dei pazienti positivi ricoverati in Terapia intensiva ha completato il ciclo vaccinale».

 

La Fiaso ha voluto «indagare l'identikit di chi, nonostante il vaccino, sia finito in Rianimazione: si tratta per il 70% dei casi di pazienti con gravi comorbidità, affetti da cardiopatia, obesità grave, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, neoplasia, o pazienti dializzati, trapiantati o immunosoppressi, sui quali può essersi verificato un fallimento vaccinale causato proprio dalle patologie. Di contro, la percentuale di pazienti non vaccinati e con comorbidità ricoverati in Rianimazione si abbassa al 57%. Questo significa- conclude il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore- che i soggetti sani non vaccinati hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in Terapia intensiva rispetto ai vaccinati che, quando ci finiscono, è per lo più a causa della comorbidità. Cambia, inoltre, l'età media tra vaccinati e non vaccinati ricoverati in Terapia intensiva. L'età media dei vaccinati è di 70 anni, mentre quella dei non vaccinati è di 61 anni».

 

Nel Lazio intanto è calato sotto quota mezzo milione il popolo dei no-vax: ora sono 495.829. Però questa settimana si sono ridotte di quasi i tre quarti le persone che si sono decise a fare la prima dose: solo 12.304 contro le 44.206 dei 7 giorni precedenti. Mentre gli "esitanti" della seconda dose sono 104.438 (13.293 in meno rispetto a 7 giorni fa, quando erano 117.731). Lo zoccolo duro dei no-vax è sempre nella fascia tra i 40 e i 49 anni: sono ancora 112.190 quelli che si tengono alla larga dagli hub vaccinali (la scorsa settimana erano 114.124). Numero a tre cifre anche nella fascia tra i 12 e i 19 anni: 106.028 (la scorsa settimana erano 109.364). Purtroppo, però, aumentano i bimbi ricoverati. Un trend segnalato dall'Istituto superiore di sanità e confermato dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù: se «a settembre e ottobre, in linea con le vaccinazioni degli adolescenti, i ricoveri erano calati a circa 30 al mese, a novembre abbiamo già avuto una trentina di ricoverati e quindi stimiamo di arrivare a circa 60 a fine mese».

 

In pratica un raddoppio. Lo ha rivelato Andrea Campana, responsabile del Centro Covid di Palidoro del Bambino Gesù, all'agenzia di stampa Adnkronos.

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