Covid, tre pazienti in terapia intensiva su quattro sono no vax
Secondo l'identikit dei degenti nei reparti di Terapia intensiva tracciato fino ad ora, in media 3 ricoverati su 4 sono "no-vax". Queste sono almeno le proporzioni che emergono dal monitoraggio effettuato in 16 ospedali italiani, di cui 3 laziali (policlinico Tor Vergata, Spallanzani e Castelli di Ariccia), dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). «Il focus sui pazienti in Rianimazione ha preso in considerazione le condizioni cliniche dei degenti: dallo studio emerge come lo stato vaccinale e la comorbidità influiscano sullo stato di salute. Il 74% dei ricoverati non ha ricevuto alcuna dose di vaccino o non ha completato il ciclo vaccinale. Solo il 26% dei pazienti positivi ricoverati in Terapia intensiva ha completato il ciclo vaccinale».
Chiudete a casa noi non vaccinati così non avrete più alibi
La Fiaso ha voluto «indagare l'identikit di chi, nonostante il vaccino, sia finito in Rianimazione: si tratta per il 70% dei casi di pazienti con gravi comorbidità, affetti da cardiopatia, obesità grave, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, neoplasia, o pazienti dializzati, trapiantati o immunosoppressi, sui quali può essersi verificato un fallimento vaccinale causato proprio dalle patologie. Di contro, la percentuale di pazienti non vaccinati e con comorbidità ricoverati in Rianimazione si abbassa al 57%. Questo significa- conclude il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore- che i soggetti sani non vaccinati hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in Terapia intensiva rispetto ai vaccinati che, quando ci finiscono, è per lo più a causa della comorbidità. Cambia, inoltre, l'età media tra vaccinati e non vaccinati ricoverati in Terapia intensiva. L'età media dei vaccinati è di 70 anni, mentre quella dei non vaccinati è di 61 anni».
Quarta ondata. Non nei reparti: il tasso di ospedalizzazioni resta basso
Nel Lazio intanto è calato sotto quota mezzo milione il popolo dei no-vax: ora sono 495.829. Però questa settimana si sono ridotte di quasi i tre quarti le persone che si sono decise a fare la prima dose: solo 12.304 contro le 44.206 dei 7 giorni precedenti. Mentre gli "esitanti" della seconda dose sono 104.438 (13.293 in meno rispetto a 7 giorni fa, quando erano 117.731). Lo zoccolo duro dei no-vax è sempre nella fascia tra i 40 e i 49 anni: sono ancora 112.190 quelli che si tengono alla larga dagli hub vaccinali (la scorsa settimana erano 114.124). Numero a tre cifre anche nella fascia tra i 12 e i 19 anni: 106.028 (la scorsa settimana erano 109.364). Purtroppo, però, aumentano i bimbi ricoverati. Un trend segnalato dall'Istituto superiore di sanità e confermato dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù: se «a settembre e ottobre, in linea con le vaccinazioni degli adolescenti, i ricoveri erano calati a circa 30 al mese, a novembre abbiamo già avuto una trentina di ricoverati e quindi stimiamo di arrivare a circa 60 a fine mese».
"Anche i vaccinati in terapia intensiva". L'immunologa svela il dramma, le cifre
In pratica un raddoppio. Lo ha rivelato Andrea Campana, responsabile del Centro Covid di Palidoro del Bambino Gesù, all'agenzia di stampa Adnkronos.