ora tremiano
Covid, il primario dell'ospedale di Padova svela il dramma: "Anche i vaccinati in terapia intensiva"
"In reparto intere famiglie no vax" titola il Corriere della Sera che ha intervistato la dottoressa Annamaria Cattelan, primario di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Padova dove stanno tornando a vedere cluster familiari come accadde con la prima ondata di coronavirus. Di diverso c'è solo che oggi esiste il vaccino contro il Covid eppure gli ospedalizzati - dopo due quasi due anni di pandemia - non sono soltanto no vax.
L'immunologa infatti racconta un dramma fin qui mai svelato. Nell'ospedale a Padova dove lavora il 40% di chi è in terapia intensiva ha doppia dose di vaccino. Magari ha anche altri mali e si è rivelato fragile. Ma si è fidato di tutto quel che il servizio sanitario aveva loro promesso, facendo diligentemente ogni cosa chiesta. Gli avevano detto che con doppio vaccino erano comunque protetti dalla malattia grave e non sarebbero finiti in ospedale né in terapia intensiva. Invece sono lì e si sentono traditi dallo Stato che li ha presi in giro. Quindi in reparto non sono ricoverate solo intere famiglie no vax ma anche vaccinati.
"Il 60% di loro è no vax - spiega la dottoressa Cattelan - hanno tra i 40 e i 60 anni. E poi c'è un 40% di malati, in gran parte anziani e con co-morbilità che ha fatto il ciclo completo anti Covid ma non ha ottenuto la risposta immunitaria desiderata. Siamo tra due fuochi - confessa il primario - dobbiamo gestire dal punto di vista clinico, comportamentale e psicologico da una parte chi ha rifiutato il vaccino, dall'altra i delusi del Servizio sanitario nazionale al quale si sono affidati seguendone ciecamente le raccomandazioni ma finendo ugualmente in ospedale".