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Andrea Crisanti è stanco della caccia ai no-vax: strategia per coprire gli errori del governo

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Accuse precise a chi ha gestito l’emergenza Covid e a chi ha volutamente evitato di dire agli italiani che fosse necessaria la terza dose si vaccino contro il virus. Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, non risparmia schiaffi a destra e sinistra sulla narrazione che si fa in Italia sui non vaccinati: “Non ho nessuna simpatia per i no-vax ma - dice il virologo al Fatto Quotidiano - non sono la fonte di tutti i mali. Non vorrei che questa caccia alle streghe fosse una foglia di fico per coprire l'errore di non dire subito che sarebbe servita la terza dose. L'errore che ha fatto il nostro Paese, pur sapendo ma maggio-giugno che in Israele c'erano 10mila casi al giorno nonostante le due dosi è continuare a raccontare che eravamo protetti, i migliori del mondo. Dicevano che avremmo raggiunto l'immunità di gregge a settembre. Dov’è?". 

 

 

“La Gran Bretagna - snocciola i dati Crisanti - ha il 73% di vaccinati, l’Irlanda l’84% con punte del 93% sopra i 18 anni, ma i contagi esplodono. La battaglia non si deve fare sui non vaccinati. Ci sarà sempre chi non vuole vaccinarsi per ragioni ideologiche o per fobia, non ha senso accanirsi creando una spaccatura del Paese. Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Az più Pfizer, Az più Moderna, Johnson più Pfizer, Johnson più Moderna. E ora - dice tristemente il virologo - non si conosce il livello di protezione della popolazione”.

 

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