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Il Covid corre in Europa. In Austria lockdown per i no-vax, Germania verso l'obbigo vaccinale

Luigi Frasca
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Cresce il numero di contagi di Covid-19 in Europa e vari Stati decidono di imporre di nuovo restrizioni e misure per tentare di contrastarne la diffusione, mentre continua la spinta per vaccinare l’intera popolazione. In Austria è entrato in vigore il «lockdown dei non vaccinati», una delle misure più drastiche imposte in Europa. Chiunque, sopra i 12 anni, non sia immunizzato o sia di recente guarito non può uscire di casa che per le attività indispensabili, come lavorare, fare la spesa, andare a scuola. La misura vale inizialmente fino al 24 novembre. La polizia rafforzerà i pattugliamenti per verificare il rispetto delle regole, che se violate comporteranno multe fino a 1.450 euro. Questa decisione «è un passo drammatico: riguarda 2 milioni di persone»: «È molto chiaro l’obiettivo di far sì che chi non è ancora vaccinato sia immunizzato, non è imporre misure di lockdown alle persone vaccinate», ha commentato il cancelliere, Alexander Schallenberg, a radio Oe1. Il 65% della popolazione austriaca è completamente vaccinato, dato che Schallenberg ha definito «vergognosamente basso». Molta la preoccupazione per la pressione sugli ospedali, con 849,2 nuovi casi registrati ogni 100mila residenti in sette giorni.

 

 

La situazione è di gran lunga peggiore di quella della vicina Germania, dove i tassi hanno raggiunto un nuovo record: 303 nuovi contagi ogni 100mila residenti in sette giorni. La Germania nel frattempo va verso l’obbligo vaccinale per alcune categorie professionali, come personale di case di cura e centri diurni, nell’ambito della cornice legale delineata dalla futura coalizione «semaforo». Giovedì il Parlamento voterà in merito. Intanto, anche Berlino ha limitato l’accesso a ristoranti, cinema, musei e sale concerti alle persone vaccinate o recentemente guarite dal Covid-19, escludendo chi sia in possesso soltanto di esito di tampone negativo (con eccezione per chi ha meno di 18 anni). In Belgio, dove i contagi sono aumentati del 39% rispetto alla settimana precedente (10.081 in media ogni giorno), il gruppo di esperti del governo ha raccomandato l’irrigidimento delle misure, tra cui uso di mascherine nei luoghi chiusi per chiunque abbia più di 9 anni d’età; obbligo del telelavoro quando possibile; chiusura delle discoteche; limitazioni agli sport di contatto. Preoccupa la pressione sulle terapie intensive.

 

 

In Olanda, venerdì il premier Mark Rutte ha annunciato il ritorno del coprifuoco nei locali, ristoranti e negozi, raccomandando il telelavoro, limitando gli incontri privati e vietando le manifestazioni. Anche Amsterdam pensa intanto a misure più dure solo per le persone non vaccinate. Nel Regno Unito, il premier Boris Johnson ha avvertito dei rischi legati all’inverno, mentre gli esperti del governo hanno raccomandato l’estensione delle dosi di rinforzo ad altre fasce di popolazione. «Dobbiamo restare vigili» e ricordare che il rinforzo è «assolutamente cruciale», perché la protezione dei vaccini s’indebolisce con il tempo, ha detto.

 

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