certificato verde

Spunta il green pass col sierologico. Massimo Galli ad Agorà: devono valere gli anticorpi. E sul vaccino ai bambini...

"Siamo all'epidemia dei non vaccinati, una condizione annunciata",. Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano da qualche settimana in pensione, lunedì 15 novembre interviene ad Agorà, il programma condotto da Luisella Costamagna su Rai3, commentando l'andamento della pandemia di Covid-19. 

 

Sul tavolo l'innalzamento dei contagi in vista del Natale, la terza dose e il vaccino per i bambini e i più giovani. Ma anche la questione dei green pass che il governo potrebbe ridurre, come durata, fino a 9 o 6 mesi come conseguenza della perdita di efficacia del vaccino nel tempo, e togliendo inoltre la possibilità di averlo con il test negativo. "Sui tamponi sono sempre stato perplesso. Sostengo che va rivalutata la presenza o meno degli anticorpi", dice Galli. Secondo alcuni però questa è una variabile secondaria: "Stiamo basando tutte le decisioni che vengono prese su studi che riguardano la risposta anticorpale.  Bisogna avere il coraggio di dire che il sierologico è indispensabile", ribadisce l'infettivologo. 

 

Milioni di famiglie saranno alle prese con la vaccinazione dei bambini, in caso di approvazione della autoriuà sanitarie. "È importante considerare due ordini di fattori. Il primo è di natura che qualcuno può definire egoistica, ma ha una rilevanza sociale importantissima" afferma Galli. "Riguardala volontà di impedire al virus di diffondersi nell'ambito dei più piccoli che rappresenta il grande polmone dell'esercizio libero delle capacità " di diffusione del Covid, soprattutto con la variante Delta. 

"Abbiamo tra l'altro un vaccino imperfetto, che non riesce ad arginare completamente le infezioni mentre è ancora importante nell'arginare il rischio di andare in ospedale o morire", ricorda l'ex prof del Sacco. "Coloro che sono vaccinati hanno cinque o più volte meno possibilità di infettarsi se esposti, la possibilità di mettere in sicurezza l'ambito dei più giovani è molto importante" a livello sanitario.

 

Ma come detto c'è un secondo ordine di fattori. "È l'interesse individuale del bambino o dell'adolescente che viene vaccinato, soprattutto perché si tratta di un minore" e va tutelato ancora di più. Il calcolo è sempre quello del rapporto rischi-benefici: "È molto opportuno non infettarsi, perché i rischi sono assai superiori a quelli legati alla vaccinazione". E altre evidenze stanno emergendo per i giovani anche a livello di long-Covid, dice il professore del Sacco, che cita uno studio "mai smentito sulla capacità di questo virus di integrarsi in pezzetti, all'interno del nostro genoma, provocando alla lunga potenziali fattori di rischio". 

Sui rischi relativi al vaccino Galli sistiene: "Noi non avremmo mai la garanzia di totale innocuità di qualsiasi vaccino, solo dopo un uso lungo e intensivo e corretto." "Questa è una logica che ci riporta alle caverne", attacca accusando chi parla di possibili effetti avversi a lungo temine: "I danni legati ai vaccini sono di solito immediati. La frase che si sente: 'Tra 10 anni cosa ci verrà'... Chi non ha competenze non parli".

Come al solito, poi, Galli si lancia su analisi politiche e previsioni. Gli chiedono chi vorrebbe come  presidente della Repubblica,. "Non voglio bruciare il nome che ritengo migliore, c'è un nome che si impone su tutti..." L'infettivologo si schermisce solo all'apparenza, e si lancia nella sua previsione. "Sì, inizia per 'D' e finisce con 'raghi..." La situazione mi pare fluida..." è l'analisi del prof, che non considera l'"immunità" del voto segreto per l'elezione del presidente della Repubblica.