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Robert Kennedy Jr scalda i no-green pass a Milano. Proteste in tutta Italia

Tommaso Carta
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È stata la protesta contro l’idea lanciata dal governo di vaccinare contro il Covid anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni a mobilitare il popolo No Green Pass, che per il 17esimo sabato di fila ha occupato le piazze di diverse città italiane. La manifestazione più partecipata è stata quella di Milano, dove nel pomeriggio a richiamare oltre 4mila persone all’Arco della Pace è stata la presenza di Robert Kennedy Junior, terzogenito di Bob Kennedy e nipote di JFK. Con la sua organizzazione «Children’s Health Defense» sta portando avanti una campagna contro il Green Pass che prima dell’Italia ha toccato la Svizzera. Attimi di tensione si sono registrati proprio a Milano, quando al termine dell’incontro con Kennedy Junior, una massa di persone ha cercato di raggiungere il gruppo che stava protestando come ogni sabato in piazza Fontana. I manifestanti, però, sono stati bloccati in piazza Duomo, che sarebbe dovuta restare off limits fino al 9 gennaio in base a quanto aveva stabilito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Alla fine il bilancio del pomeriggio di proteste è di una trentina di persone identificate mentre altre quattro sono state denunciare o arrestate.

 

 

Molto più tranquilla è stata la situazione a Roma. Al Circo Massimo sono arrivate solo 400 persone - ne erano attese 1.500 - per dire no ai vaccini destinati ai più piccoli. Sul palco è salita anche una bimba, simbolo della protesta, mentre tutti gridavano «giù le mani dai bambini». Polemica la parlamentare di Forza Italia Licia Ronzulli: «Mi domando come sia possibile che un genitore si renda protagonista di un gesto tanto sconsiderato, per di più in un contesto in cui c’è un altissimo rischio di contagio». Presente anche una piccola delegazione di Forza Nuova, che ha sollecitato liberazione di Roberto Fiore e Giuliano Castellino, arrestati dopo il blitz alla Cgil. Anche a Genova, dopo un presidio in piazza De Ferrari, quasi un migliaio di persone si sono mosse in corteo, sfidando il maltempo e i divieti del Viminale. Il percorso si è snodato dal centro città sconfinando per la prima volta in bassa Valbisagno fino al ponte di Castelfidardo, con ritorno lungo via Canevari, Brignole e arrivo in piazza Della Vittoria.

 

 

 

In 3mila, invece, si sono dati appuntamento in piazza Castello a Torino, e dopo un diversi interventi la manifestazione si è mossa per la città, accompagnata da un gruppo di No Tav che ha aderito alle proteste contro il passaporto vaccinale. Flop, invece, a Gorizia, dove i Green Pass che si sono presentati sono stati poco più di 150. In 5mila,invece, hanno deciso di protestare a Trieste, tutti rigorosamente senza mascherine. Tra loro c’era anche il leader dei portuali, Stefano Puzzer. Pomeriggio caldo anche a Napoli, dove un migliaio di disoccupati, antagonisti e sì Cobas sono scesi in piazza per chiedere misure a sostegno del lavoro. Con bandiere, striscioni e cartelloni con la faccia del premier Mario Draghi e della presidentessa Bce Christine Lagarde, hanno sfilato per le vie del centro. A loro, nel corso del pomeriggio, si sono uniti anche i No Green Pass.

 

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