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L'Isis minaccia Luigi Di Maio e inneggia alla presa di Roma: proclameremo il califfo con pallottole e munizioni

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A distanza di quattro mesi dalle minacce al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, la rivista dell’Isis Al Naba torna a prendere di mira Roma e lo stesso titolare della Farnesina. Sul periodico sono infatti apparse altre frasi intimidatorie, accostate al riferimento alla conquista di Roma. In questa occasione, però, c’è un elemento inedito e ancora più inquietante: per la prima volta viene diffusa anche la fotografia di Di Maio, ritratto nella plenaria del vertice della coalizione anti-Daesh del giugno scorso nella Capitale. In ambienti della sicurezza la diffusione della foto viene considerata un chiaro segnale «minatorio» nei confronti di Di Maio. La circostanza viene definita «molto preoccupante». L’articolo dal titolo, «Perché il Califfato li spaventa!», è pieno di passaggi inquietanti: «Proclameremo il califfo con pallottole e munizioni», «irromperemo nelle vostre sale conferenze», «Terrorizzare gli infedeli è un ordine divino».

 

 

Al ministro degli Esteri è arrivata la solidarietà di tutto il mondo della politica, primo fra tutti il capo dei Cinque Stelle Giuseppe Conte: «Sono vicino a Di Maio per le nuove, gravissime minacce ricevute dai terroristi ISIS. Non ci fanno paura: il suo impegno, al servizio del Paese e della stabilità internazionale, non sarà scalfito da atti intimidatori». «Solidarietà e preoccupazione per questo ennesimo, grave ed esplicito atto intimidatorio verso Luigi Di Maio - scrive il segretario del Pd Enrico Letta - Le minacce dell’Isis certo non fermeranno l’impegno del Ministro, della Farnesina e di tutto il governo italiano nel contrasto al fondamentalismo e al terrorismo internazionale».

 

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