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Covid, la Corte Costituzionale ha deciso: legittimo il blocco sfratti in pandemia

Attilio Ievolella
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Legittimo il blocco degli sfratti deciso dallo Stato italiano come misura di emergenza in piena pandemia da Covid-19.A dirlo sono stati ieri i giudici della Corte Costituzionale, confermando, in particolare, la validità delle proroghe adottate per i periodi gennaio-giugno 2021 e luglio-dicembre 2021. Allo stesso tempo, però, i magistrati della Consulta hanno anche fissato una scadenza definitiva del provvedimento: il blocco degli sfratti per morosità è una misura temporanea, scrivono, e non è tollerabile la possibilità di vederne prolungata l'efficacia oltre il prossimo 31 dicembre, poiché, osservano, coll'efficacia del provvedimento la compressione del diritto di proprietà ha raggiunto il limite massimo sopportabile. I magistrati della Corte Costituzionale hanno richiamato le tappe principali dell'intervento dello Stato sul fronte sfratti a fronte della crisi causata dal Covid-19. In sostanza, in prima battuta si stabilì che l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili era sospesa fino al primo di settembre 2020. Poi, vista la gravità della situazione sanitaria, passaggio successivo fu l'estensione del provvedimento fino alla fine del 2020, facendo specifico riferimento alle esecuzioni degli sfratti per morosità e per finita locazione. Poi, nel 2021, il blocco degli sfratti, limitatamente a quelli per morosità, è stato prorogato prima fino alla fine di giugno e quindi fino al 31 dicembre.

 

 

Per i giudici della Consulta va considerato legittimo il provvedimento adottato dallo Stato proprio per l'evidente necessità, a partire da marzo del 2020, di far fronte all'emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19. Però, aggiungono i giudici, "il sacrificio per i locatori non può che essere temporaneo". In sostanza, l'emergenza correlata alla diffusione del Coronavirus e all'emergenza sanitaria può giustificare sì "la prevalenza delle esigenze del conduttore di continuare a disporre dell'immobile, a fini abitativi o per l'esercizio di un'impresa, su quelle del locatore" ma "solo in presenza di circostanze eccezionali e per periodi di tempo limitati". Di conseguenza, "l'eccezionalità della pandemia da COVID-19 giustifica, nell'immediato e per un limitato periodo di tempo, la sospensione dell'esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili", però "questa misura emergenziale, prevista fino al 31 dicembre 2021, deve ritenersi senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità", concludono i giudici.

 

 

Sul delicato tema delle case, della lotta alle occupazioni abusive e della tutela della proprietà privata, intanto, alla Camera dei deputati è stato approvato un ordine del giorno di Fratelli d'Italia. Per Giorgia Meloni "difendere i proprietari dai ladri di case è una priorità assoluta".

 

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