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Il concorso Asl mette al tappeto Zingaretti, caos nel Lazio

Il governatore lo ferma per paura che pizzichino i raccomandati. Ma il Tar lo riapre e lo mette nei guai

Daniele Di Mario
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Potrebbe essere l’alba di una nuova «concorsopoli» alla Regione Lazio. L’altro giorno, la presidente della Commissione Trasparenza della Pisana, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, ha ricevuto una lettera anonima che getta gravi ombre sul concorso per 22 posti da assistente amministrativo per le Asl Rm4 e Rm5. La missiva parla di «concorso truccato», di «domande prese da un testo di alcuni anni fa» comunemente rintracciabile nelle librerie. Nella lettera si giudica la procedura concorsuale alla stregua di una «parentopoli» e di un «serbatoio clientelare del Pd». Si allegano, poi, le graduatorie delle prove preselettive e, a fianco a ciascun concorrente, vengono specificati ruoli istituzionali e rapporti di parentela con politici, dirigenti e dipendenti Asl.

 

Starà alla commissione Trasparenza fare chiarezza e verificare se la lettera anonima sia attendibile o meno. Anche perché il segretario territoriale della Fials Asl Rm5, Laura Monticchio, lo scorso 3 novembre ha scritto una lettera alla Colosimo per chiedere di audire in Commissione Trasparenza il direttore generale della Asl Rm4, Cristina Matranga per avere «chiarimenti» proprio sul concorso per 22 posti da assistente amministrativo alle Asl Rm4 e Rm5.

 

Dopo lo svolgimento delle prove preselettive e la redazione delle relative graduatorie, infatti, la nota numero 129790 dell’8 giugno 2021 del direttore generale indirizzata al direttore amministrativo e al direttore del personale della Asl Rm4 riteneva sussistenti nella procedura concorsuale «elementi di non piena legittimità» riferiti ad alcuni quiz sottoposti ai candidati. La deliberazione numero 1208 del 28 giugno 2021 decretava l’annullamento del concorso. Le norme di salvaguardia del bando, del resto, prevedevano la possibilità, a giudizio insindacabile della Asl, di modificare, prorogare, sospendere, revocare o annullare il concorso.

Ma venticinque concorrenti - tra i quali figurano alcuni dei soggetti indicati nella lettera anonima - hanno proposto ricorso al Tar del Lazio per chiedere alla Regione e alla Asl di concludere la fase di valutazione dei candidati con l’ammissione alla prova orale e la celebrazione della stessa. La sezione Terza Quater del Tribunale amministrativo regionale, lo scorso 16 ottobre, ha dato ragione ai ricorrenti, poiché - si legge nell’ordinanza di sospensione cautelare - «il ricorso appare fondato, perché ritenere sussistenti "elementi di non piena legittimità" nella procedura concorsuale, oltretutto riferiti ad alcuni soltanto dei quesiti sottoposti ai candidati, non legittima l’annullamento di tutto il concorso, potendosi adottare, all’esito di una istruttoria completa, misure più proporzionate agli interessi pubblici da tutelare, da contemperare con quelli privati coinvolti». Il Tar del Lazio ha così deciso di sospendere l’annullamento del concorso, fissando al 15 marzo 2022 l’udienza per la trattazione del merito.

 

La Asl Rm4 dovrà così ora procedere alle prove orali. «Questa sentenza - scrive Laura Mosticchio alla Colosimo - per il momento, riguarda soltanto i ricorrenti. Per loro potrebbero aprirsi le porte dell’ultima prova concorsuale creando una ulteriore disparità di una procedura già di per sé molto discussa».

Già, perché il concorso fu annullato a ridosso delle prove orali, in un periodo in cui i giornali scrivevano della «concorsopoli» del Comune di Allumiere (dalle cui graduatorie hanno attinto il Consiglio regionale del Lazio e altri Comuni della provincia di Roma assumendo assessori, consiglieri comunali, dirigenti politici del Pd dell’hinterland romano e della provincia di Frosinone e del M5S) e della Asl di Latina, col segretario provinciale del Pd e un dirigente Asl finiti agli arresti domiciliari.
La Regione decise per l’annullamento del concorso della Asl Rm4; nei corridoi del Consiglio regionale si parlava di «motivi di opportunità» che sconsigliavano di procedere.

Secondo la lettera anonima ricevuta dalla Colosimo, ad aver superate le preselettive sarebbero esponenti di spicco delle giunte di diversi Comuni, tra cui proprio Allumiere e Colleferro; consiglieri ed ex consiglieri comunali di paesi della provincia di Roma; giovani politici di Santa Marinella, Fiumicino, Labico; parenti di consiglieri ed ex consiglieri comunali; dirigenti sindacali e parenti di sindacalisti; il figlio di manager della sanità regionale; dipendenti pubblici e parenti di dipendenti pubblici; il portaborse di un deputato; parenti di medici e primari. Alcuni di loro figurano tra i venticinque che hanno proposto ricorso al Tar per sospendere l’annullamento del concorso.

Ammesso che quanto riportato nella lettera anonima sia vero, non c’è alcuna prova che il concorso sia truccato o che le persone indicate dall’anonima «gola profonda» siano state effettivamente raccomandate. Ma il caso politico c’è, con la Fials che ora chiede alla Colosimo di ascoltare il direttore generale della Asl Rm4 per «conoscere le intenzioni dei vertici aziendali».

«Ho ricevuto via posta una lettera anonima con la graduatoria delle prove preselettive del concorso - spiega la presidente della Commissione Trasparenza della Pisana - Alcuni nomi sono stati segnalati indicando cariche istituzionali o rapporti di parentela. È mia intenzione dar seguito alla richiesta della Fials di ascoltare in Commissione il direttore generale della Asl Rm4 Cristina Matranga per fare chiarezza. Procederò al più presto a riunire l’ufficio di presidenza per calendarizzare l’audizione».
Ma c’è un problema. Il vicepresidente della Commissione Trasparenza è Eugenio Patanè, del Pd, recentemente nominato assessore a Roma nella giunta Gualtieri e quindi incompatibile con la carica di consigliere regionale (ha dieci giorni di tempo per dimettersi). Per convocare l’ufficio di presidenza la Colosimo dovrà quindi attendere l’elezione del nuovo vicepresidente della Trasparenza.

IL CASO ALLUMIERE
Quanto al concorso del Comune di Allumiere su cui indaga la Procura di Civitavecchia e che portò alle dimissioni del presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini (nel cui staff lavorava il sindaco di Allumiere Pasquini), secondo Etrurianews la maggior parte dei candidati interrogati dai magistrati avrebbe ammesso di aver ricevuto prima le domande. Sempre secondo Etrurianews alla firma del Gip ci sarebbero numerose nuove richieste di iscrizione nel registro degli indagati.
 

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