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Così i no-vax non si suicidano: Paolo Mieli choc a Controcorrente sul lockdown per i non vaccinati

Giorgia Peretti
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Gli effetti della quarta ondata continuano a preoccupare. Scatta l’allarme sul numero dei contagi e l’ipotesi di lockdown selettivi, come sta già avvenendo in Austria, sembrano scenari plausibili. Almeno per alcuni, come Paolo Mieli, che ai microfoni di “Controcorrente”, domenica 7 novembre dà voce alla sua idea: “Green pass solo per i vaccinati così agli altri gli si impedisce di suicidarsi”. Il giornalista, ex direttore del Corriere della Sera, è ospite di Veronica Gentili, nel talk show pre-serale di rete 4, dove non esclude il ricorso al pugno duro con i non vaccinati. L’aumento dei contagi condurrebbe a lockdown ad hoc per chi ha scelto di non sottoporsi al vaccino, misure che sembrano essere all’orizzonte per Mieli: “Il lockdown per i non vaccinati in realtà significa che il green pass non vale per chi si fa il tampone. Quello è ipotizzabile che si possa arrivare, soprattutto se c’è una violenta ondata di malati fra i non vaccinati, tra dicembre e gennaio”.

 

 

E ancora prosegue evocando immagini forti: “Malati che finiscono intubati, che finiscono in terapia intensiva… A quel punto il passaggio è che il green pass, come in alcuni paesi stanno facendo, sia solo per i vaccinati. Agli altri gli si impedisce di suicidarsi, i non-vaccinati si cerca di scoraggiarli di andare in giro e prendersi una malattia che per loro è rischiosa come per chi si è vaccinato nel primo bimestre”. Infine, mette in guardia: “Rischiano di fare grande quantità di intubati e grandi quantità di morti fra i non vaccinati. Per noi vaccinati, invece, è una normale influenza seppur fastidiosa”.

 

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