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Covid, fiammata dell'epidemia: dove il virus fa più paura: "Avanti con le terze dosi"

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Gianni Di Capua
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Resta stabile il numero dei contagi da Covid nelle ultime 24 ore in Italia, Paese in cui resta «elevata» l'efficacia vaccinale. Secondo il bollettino quotidiano del ministero della Salute, sono 6.764 i nuovi casi di coronavirus, esattamente come il giorno prima. Il tasso di positività, con 491.962 tamponi molecolari e antigenici effettuati, è all'1,37%, in leggero aumento rispetto all'1,2% di venerdì. E le terze dosi sono già quasi due milioni.

Il Covid fa comunque ancora paura nonostante l'Italia, forte della robusta campagna vaccinale, sia in una situazione migliore della maggior parte dei paesi europei. «La campagna vaccinale è andata bene», ha spiegato Giovanni Rezza, direttore generale del Ministero della Salute, intervenendo al Festival della Scienza medica, a Bologna e ricordando come l'Italia sia «andata meglio della Germania», in termini di inoculazioni di dosi e ha specificato che «l'efficacia si è dimostrata piuttosto elevata».

Dato confermato dal report dell'Istituto superiore di sanità, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione dei ricoveri (91%), la terapia intensiva (95%), i decessi (91%) con variante delta prevalente. «I vaccini ci consentono di guardare in maniera positiva quello che sta accadendo», ha assicurato Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss, guardando al boom di contagi in alcuni Paesi europei come Germania e Regno Unito. Sembra infatti che l'Italia stia evitando «la grande ondata», quella che «avrebbe saturato gli ospedali, li avrebbe congestionati e avrebbe fatto casi e molti morti, non solo a causa del Covid direttamente», come confermato da Rezza: il merito va a vaccini, ovviamente, e alle misure di prevenzione. «L'introduzione del Green pass - ha ribadito non ha annullato il rischio di trasmissione, ma lo ha ridotto e ha l'obiettivo di cercare di riaprire le attività e diminuire il rischio che si manifestino i focolai all'interno di queste strutture».

Da domani, inoltre, scatteranno le nuove regole nella scuola per la gestione dei positivi, con l'obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni in presenza: il ministero dell'Istruzione ha, infatti, inviato alle scuole il protocollo con le nuove indicazioni in base alla quale la quarantena scatta in automatico solo in base a un piccolo focolaio con tre casi in una classe - corredato da una circolare con le spiegazioni tecniche per i presidi. Linee guida che non soddisfano del tutto il presidente dell'Associazione presidi (Anp), Antonello Giannelli: «Prendiamo atto del supporto operativo fornito oggi dal Ministero dell'istruzione», ma «lo stesso Ministero, tuttavia, non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione». I presidi hanno dunque chiesto azioni concrete da parte del governo, altrimenti sarà mobilitazione.

«I dirigenti scolastici continuano a garantire l'esercizio del diritto allo studio nonostante dispongano di risorse umane inadeguate nel numero e, spesso, nella preparazione professionale», ha spiegato Giannelli ribadendo che «molte sono le segreterie prive di DSGA e, talora, con assistenti amministrativi non effettivamente qualificati e mai come in questi momenti risalta la necessità di figure che possano supportare il dirigente scolastico nell'organizzazione delle attività (middle management). 

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