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L'associazione magistrati ricomincia a lamentarsi: "Vogliamo parlare delle indagini"

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Ritornano le lamentele dei magistrati italiani. A parlare è in prima persona il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, che si è rivolto al Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe: “Tra pochi giorni sarà in vigore il decreto legislativo sulla presunzione di innocenza. Anche qui, entro una cornice di apprezzabile rafforzamento di alcuni presidi di garanzia, sono state compiute scelte discutibili. Santalucia si è poi espresso sui rapporti con i media: “Si è irragionevolmente irrigidita la comunicazione con la Stampa dei Procuratori della Repubblica, che potranno servirsi esclusivamente di 'comunicati ufficiali' e, nei casi di particolare rilevanza pubblica, di 'conferenze stampa'. Regole che non renderanno un buon servizio, questo è il timore, all’esigenza di una corretta informazione su quanto accade nel processo durante la fase delicatissima delle indagini". 

 

 

Per Santalucia, quindi, “l’Associazione dovrà essere pronta a rilevare le distorsioni applicative che oggi da più parti si prefigurano e non lasciare che siano soltanto i Procuratori della Repubblica a tenere alta l’attenzione su questi temi assai sensibili per l’effettività dell’assetto democratico della giustizia penale, di cui un tassello importante è proprio il rapporto con la Stampa”.

 

 

“La riforma del processo penale è già legge, l’orologio dell’improcedibilità è già in azione, ed è tarato nell’applicazione di una parte della disciplina transitoria, per i processi i cui atti siano già pervenuti, al momento di entrata in vigore della legge, presso il giudice dell’impugnazione, sui tempi più brevi, di un anno per il giudizio di cassazione e di due anni per il giudizio di appello a far data dal 19 ottobre scorso, che metteranno a dura prova gli uffici giudiziari in maggiore difficoltà organizzativa” ha proseguito presidente dell'Anm Santalucia in apertura della riunione odierna del comitato direttivo centrale. "Non abbiamo notizie della costituzione del Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia penale, previsto dalla legge di riforma, e credo si possa tutti convenire nell’auspicarne la rapida costituzione, perché gli uffici giudiziari non possono essere lasciati soli nell’affrontare una riforma, per dire eufemisticamente, complicata", ha concluso.

 

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