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Alto Adige, impennata di contagi: nuove restrizioni dietro l'angolo

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Il virus torna a far paura. In Trentino e in Alto Adige la curva dei contagi è in impennata da giorni tanto che è partita la riorganizzazione degli ospedali e il rischio di nuove restrizioni sembra dietro l'angolo. Lo confermano i numeri: 83 nuovi positivi, un decesso, 27 ricoveri a Trento; 196 contagi, un decesso, 62 pazienti in ospedale e 3.382 persone in isolamento domiciliare a Bolzano. «Ci stiamo preparando. I reparti di malattie infettive di Trento e Rovereto sono già stati riorganizzati, così come stiamo aumentando i posti letto nella pneumologia di Arco. Secondo le stime e considerata la copertura vaccinale della popolazione potrebbe esserci un quarto delle ospedalizzazioni dell'inverno scorso».

Anche se oggi inizia la campagna della terza dose che dovrebbe comprimere i rischi di contagio per over 60 e pazienti fragili, Pier Paolo Benettollo, direttore del servizio ospedaliero provinciale di Trento, non nasconde la preoccupazione per l'aumento delle positività da Covid che hanno portato 7 classi in quarantena. «Colpisce il fatto che oggi due terzi delle persone ricoverate sia non vaccinata: chi non si è vaccinato corre lo stesso rischio che correva lo scorso anno, cioè molto alto», aggiunge Benettollo che assieme all'assessora provinciale alla salute, Stefania Segnana, monitorano costantemente l'andamento della curva epidemiologica nel confinante Alto Adige dove la situazione è in costante peggioramento.

«È la conferma di ciò che la scienza ci dice da mesi: meno vaccinati, più rischio - commenta il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher -. Solo il 60 per cento degli altoatesini infatti ha ricevuto due dosi. Potremmo presto trovarci nelle condizioni dell'Austria dove si parla di maggiori restrizioni e di cambiare colore. Non possiamo far altro che mettere a disposizione tutti i sistemi per vaccinarsi e speriamo che ci sia la disponibilità da parte di chi non ha ancora aderito. Potenzieremo i controlli anche sul rispetto dell'obbligo del green pass, ma prima di tutto ci appelliamo al buon senso e alla responsabilità della popolazione». Preoccupato anche il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, che sottolinea come «in città, in periferia ci sia una forte componente del mondo tedesco contrario alla vaccinazione».

Arriveranno dunque misure restrittive? «Spetta al presidente Kompatscher decidere- precisa Caramaschi -. Ha già preannunciato che, se i casi dovessero progredire a livello provinciale, forse dovrà adottare provvedimenti analoghi a quelli del Tirolo, cioè lockdown per chi non è vaccinato». Intanto, a Trento la task force anti Covid punta tutto sul buon andamento della terza dose. «I dati locali, in linea con quelli nazionali, mostrano l'efficacia della terza dose in particolare per le categorie di popolazione nelle fasce di età più elevata, in cui si riscontra una perdita di efficacia progressiva della prima fase vaccinale - spiega Antonio Ferro, dg facente funzioni dell'azienda sanitaria provinciale -. Il richiamo permette di aumentare il livello di anticorpi».

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