Covid, ricoveri in aumento e tasso all'1,9%. La proroga dello stato di emergenza è un problema per il Governo
Calano i contagi Covid in Italia, come sempre accade nel fine settimana, ma calano anche i tamponi processati, dato che fa salire il tasso di positività all'1,90%. Soprattutto aumentano i ricoveri sia in terapia intensiva che in reparto, segno che il virus non ha mollato la presa. A dirlo è il bollettino del ministero della Salute: 2.818 i nuovi contagi, dato in netto calo rispetto ai 4.526 del giorno prima, ma con tamponi più che dimezzati, passati a 146.725 contro gli oltre 350mila di ieri. Il tasso di positività sale così all'1,9% rispetto all'1,3% del giorno prima Non bastasse, salgono i ricoveri: +22 quelli in intensiva per un totale di 364 con 33 nuovi ingressi, mentre aumentano di 109 i ricoveri in area medica per un complessivo di 2.863. Stabile il numero dei decessi con altre 20 vittime, mentre ancora in calo è il dato dei guariti nelle ultime 24 ore con 1.524 negativizzati a fronte dei 2.432 del giorno prima. Continua inoltre a salire il dato degli attuali positivi con +1.274: il totale è ora di 83.722 persone alle prese con il virus di cui 80.495 in isolamento domiciliare.
La promessa del Governo sul greenpass: con questi numeri di vaccinati sarà ridotto l'uso
L'aumento dei contagi, con un relativo rallentamento della campagna vaccinale, riapre la discussione sulla proroga dello Stato di emergenza e sull'estensione temporale dell'obbligo del green pass. Entrambi infatti scadono il 31 dicembre prossimo, tuttavia ieri il ministro Speranza non ha escluso che, a ridosso della fine dell'anno, entrambe possano essere ulteriormente estese, qualora fosse necessario. Non oltre, almeno per ora, il 31 gennaio prossimo, fanno notare fonti di governo, visto che, come previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008, non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. Salvo ovviamente interventi legislativi, dunque, tutte le misure e strumenti emergenziali, dal commissario straordinario e al Comitato Tecnico Scientifico, dallo smart working alla dad, decadrebbero il 31 gennaio 2022. Presto ora per parlarne, filtra da palazzo Chigi, il tema infatti sembra ancora non essere entrato nella sala del governo, anche se dal ministero della Salute, non si smentisce una eventuale proroga almeno fino alla fine di gennaio.
Il premier Mario Draghi, come più volte spiegato, non intende affrontare questo tema troppo in anticipo proprio perché "di emergenza" si tratta. Quindi se ne riparlerà a fine anno per la proroga 'ordinaria' e qualora fosse necessario il prossimo anno per valutare se varare una nuova misura straordinaria , in base ovviamente all'evolversi della pandemia. Difficile tuttavia, spiegano fonti governative, che questo atto duri eventualmente solo due mesi, quindi fino a marzo, e ancora più improbabile che Draghi rinnovi lo stato di emergenza prima dello scadere nel 2022. L'ipotesi più accreditata è quella che si arrivi fino all'estate coprendo la stagione fredda, quella in cui il Covid riscopre la sua virulenza.
La sparata di Prodi contro Letta sul ddl Zan è una ripicca personale. Il Pd si spacca ancora