crisi a trieste

Comprimere la libertà: scatta la ghigliottina sulle manifestazioni a Trieste. "No-vax come disertori"

L'andamento dell'epidemia in Friuli Venezia Giulia e in particolare a Trieste ha evidenziato in queste ultime 4 settimane un progressivo aumento dell'incidenza, ma nell'ultima settimana c'è stato un ulteriore aggravamento della situazione. E la politica locale prende una dura posizione. In regione ci sono stati 1.534 nuovi casi Covid nell'ultima settimana, con un'incidenza di 128 casi per 100mila abitanti. A parità di numero di tamponi, nell'ultima settimana c'è stato un raddoppio del tasso di positività. E i dati di oggi mostrano il superamento della prima soglia delle terapie intensive: si è intorno al 10%, mentre è ancora lontana invece la soglia del 15% per i reparti ordinari. "La situazione di Trieste - è stato spiegato dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, accompagnato nel punto stampa dal sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza - è di particolare preoccupazione: nell'ultima settimana la provincia ha evidenziato 801 nuovi casi in una settimana, con un'incidenza di 350 casi per 100mila abitanti. Sono il doppio dei casi rispetto alla settimana precedente, con un aumento esponenziale. Un dato che fa ritornare indietro alla primavera del 2020”.

 

 

“Bisogna - ha sottolineato Fedriga - partecipare alla campagna vaccinale, e rispetto a chi si prende la responsabilità di continuare a diffondere menzogne, bisogna intervenire, e dire come stanno le cose. Qualcuno, presa la laurea da virologo su Facebook, ci viene a raccontare come funzionano i vaccini. La logica brillante di chi sta manifestando contro i vaccini è 'perché andare in auto con la cintura, se c'è un incidente mi ferisco lo stesso'. Basta. La gente non si cura perché alcuni pagliacci vanno su internet dicendo menzogne, e questa ideologia folle sta offuscando alcune menti. E io, siccome dico queste cose chiaramente, ricevo continuamente minacce e insulti. Ma dobbiamo rispettare anche il personale sanitario, che dall'inizio lotta contro questa pandemia, rispettare tutte le attività economiche che hanno chiuso. Io sono stato sempre una persona dialogante, ma dopo quello che abbiamo visto è il momento della chiarezza. Il problema non sono solo i contagi nelle manifestazioni, ma i messaggi che partono da lì e che in alcuni casi fanno presa, mettendo a rischio la salute di tutti. Basta raccontare stupidaggini, basta fare danni alla salute e all'economia di questo territorio. In mezzo a una pandemia l'imbecillità - ha concluso il governatore - non deve trovare spazio, non ho paura di quattro scemi", ha concluso.

Duro anche Dipiazza: “Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono dei disertori. Se questa è una guerra, in una guerra c'è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita”.

 

 

Presente in conferenza stampa pure il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, che ha vietato le manifestazioni fino al 31 dicembre: “È del tutto evidente che l'aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. L'attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni da mettere in campo. Ci riuniremo come comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento. L'azione amministrativa deve avere dei canoni. Per me in questo momento prevale il diritto alla salute, e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Non si tratta di scegliere tra manifestazioni statiche o dinamiche, occorre innanzitutto prevedere la possibilità di adottare provvedimenti che anticipino, almeno per quanto riguarda cortei e manifestazioni le misure da zona gialla, l'obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto abbiamo visto che molte di queste persone vengono da fuori, e ci infettano. E non possiamo permettere che tante persone continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo ad esempio individuare delle sanzioni particolarmente dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non vengono usate le mascherine. Altrimenti il rischio è quello di arrivare in fretta alla zona gialla. Firmerò ora un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d'Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre. E lancio un appello, siete liberi di non vaccinarvi, di fare tamponi ogni 48 ore, ma lasciate vivere gli altri”.