Vaccino, la stoccata di Palù a Crisanti su Johnson & Johnson: "Non è che un singolo ricercatore può dire la sua"
“Non può dire la sua”, Giorgio Palù lancia la stoccata al collega Andrea Crisanti a “L’aria che tira”, venerdì 29 ottobre. Il presidente del cda dell’Aifa è ospite del talk show di Myrta Merlino in onda su la 7, dove tira le orecchie al microbiologo dell’Università di Padova sulla questione dei vaccini monodose Johnson&Johnson.
Crisanti nel corso dell’ultima intervista televisiva rilasciata a Piazzapulita ha espresso la sua critica nei confronti del vaccino americano, ponendo la questione del richiamo. Una sorta di “azzardo” quello messo in atto dal paese non garantendo un richiamo. “Johnson & Johnson, dopo due mesi, non protegge quasi più niente. Dovrebbe sorprenderci tutti, perché questa vaccinazione è stata iniziata quando già Johnson&Johnson era a conoscenza dei limiti del vaccino”, ha detto ai microfoni di Corrado Formigli. La FDA in America si è affrettata a rettificare le condizioni dell’approvazione imponendo la seconda dose, non so perché noi siamo andati dritti”, ha poi aggiunto.
Un commento che Myrta Merlino ha sottoposto all’attenzione di Giorgio Palù, che ribatte categorico: “Non è che un singolo ricercatore può dire la sua. Dobbiamo attenerci alle evidenze fattuali, agli studi che vengono e che sono stati validati dalle agenzie regolatorie che hanno visto i dossier dell'industria”.
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Poi prosegue: “Quindi è vero, però sul piano pratico la vaccinazione globale ci ha dimostrato che i vaccini a Dna con vettore virale hanno ovviamente due vantaggi. Il primo è quello di basarsi su un vettore che è un virus umano riconosciuto, anche se depotenziato, per cui la seconda o la terza dose sono poco proponibili. Poi i milioni di persone vaccinate ci dimostrano quando sta venendo meno l'immunità”.
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Poi rassicura coloro che si sono sottoposti alla somministrazione del siero J&J: “Anche Johnson e Johnson ha una protezione ancora efficace nei confronti della malattia grave. Sicuramente anche l'FDA ha valutato i dati e come abbiamo già fatto noi, abbiamo suggerito la vaccinazione eterologa con un vaccino con vettore adenovirus”.
Infine, conclude: “Sono milioni le persone che si sono vaccinate con J&J e sono passati già 4/5 mesi quindi io non farei drammi. Queste si vaccineranno con un’altra dose eterologa a breve, attorno a dicembre/gennaio”.