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Agorà, l'infettivologo Vella lancia l'allarme rosso: vaccino tutti gli anni e ora terza dose per tutti

Giada Oricchio
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“L’immunità è passeggera, c’è il rischio di doversi vaccinare tutti gli anni, terza dose per tutti”. L’infettivologo Stefano Vella, ospite della trasmissione “Agorà” su Rai3, mercoledì 27 ottobre, non abdica alla consueta chiarezza per spiegare che il Covid non è affatto un ricordo e che l’uscita dall’incubo potrebbe subire un rallentamento. L’ex Presidente dell’Aifa ha ammesso: “C’è il rischio di doversi vaccinare tutti gli anni, la nostra immunità è passeggera, lo confermano i dati in nostro possesso. Le varianti scattano fuori quando il virus galoppa, per questo abbiamo la variante brasiliana, indiana, colombiana e adesso quella nuova in inglese perché, senza restrizioni, si è adattato un’altra volta”.

 

 

Vella sdogana definitivamente la terza dose per tutti: “Bisogna vaccinare il mondo anche per noi, se non vogliamo farlo per generosità, facciamolo per egoismo, altrimenti il Covid continuerà a circolare. In Italia c’è da monitorare la situazione perché qualche picco esiste, ad esempio in Valle D’Aosta. Sicuramente bisognerà fare la terza dose a tutti perché dopo un po’ l’immunità va via, non sparisce, ma cala. La terza dose dà una pompata”. Il docente di Salute globale all’Università Cattolica conferma quanto detto dai colleghi: “Ci sono quasi 2 milioni di persone vaccinate con Johnson&Johnson e devono fare il richiamo al più presto, lo faranno con vaccini Pfizer e Moderna cioè il vaccino mRNA, si possono mischiare, l’eterologa funziona. Purtroppo c’è tanta gente che non si ricorda come eravamo messi, ma il calo di morti e le riaperture sono merito del vaccino”.

 

 

Più cauto sull’obbligo vaccinale: “Io ero presidente dell’Aifa ai tempi della discussione sull’obbligo vaccinale, va detto però che ci sono no-vax che sono no-vax veri e una grande fetta di popolazione che è solo preoccupata, che ha paura dell’iniezione, queste persone vanno approcciate con serenità non dicendo loro che sono stupidi. Serve una comunicazione serena”.

 

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